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Per battere Trump, copiare Trump | Corriere TV
Forse l'unico modo per battere Donald Trump è copiare Donald Trump. In un certo senso si possono leggere così le due misure più importanti varate, annunciate da Joe Biden nelle ultime settimane.
La prima è una raffica di nuovi dazi contro le importazioni cinesi. In particolare vengono colpite importazioni di auto elettriche e batterie, via via tanti altri prodotti, incluso l'acciaio, l'alluminio per le auto elettriche, per esempio, i dazi arrivano al 100% che vuol dire che un'auto cinese che dovesse varcare la frontiera americana raddoppia di prezzo. Quindi è una tassa veramente dissuasiva.
La seconda misura annunciata da Biden è una sorta di chiusura della frontiera con il Messico per bloccare i flussi di immigrati clandestini. Questa seconda non è così automatica nella sua applicazione quanto lo sono i dazi perché bisogna sigillare veramente il confine, bisogna mandare forze, forze dell'ordine, esercito, guardia nazionale. Tutto questo costa, bisogna ottenere i fondi dal Congresso. Però comunque l'annuncio c'è stato ed è una misura abbastanza drastica.
In tutti e due i casi si può dire che Biden rincara la dose aumentando il livello di intensità del protezionismo commerciale o del controllo delle frontiere che era stato tipico, na caratteristica proprio caratteristica della politica di Donald Trump.
Tutto questo può indurre alcuni suoi critici dell'ala sinistra più radicale del Partito democratico ad accusare Biden di svendere gli ideali e i valori del suo partito, possono accusarlo di portare acqua al mulino del suo avversario. Nella realtà, tutte e due queste cose hanno anche una tradizione di sinistra. Il protezionismo in America ebbe uno dei suoi momenti più alti: la più gigantesca manifestazione contro trattati di libero scambio fu a Seattle nel 1999 ed era animata da sindacati, operai e ambientalisti.
C'è un protezionismo di sinistra da tanto, tanto tempo. E anche sulle politiche di controllo dell'immigrazione, i democratici da Roosevelt a Kennedy tennero le frontiere abbastanza chiuse in nome del fatto che l'apertura alla manodopera a buon mercato danneggia gli operai americani. Quindi l'accusa a Biden di svendere gli ideali della sinistra non è esattamente accurata.
Però è vero che queste manovre si prestano a un rischio.
Uno è quello che gli elettori considerino che se Biden raggiunge Trump fa le stesse cose, tanto vale votare per l'originale. E l'altro è quello di chi pensa che in realtà queste sono manovre fatte alla vigilia delle elezioni, ma poi subito dopo magari il Partito Democratico tornerebbe sulla vecchia strada.
La prima è una raffica di nuovi dazi contro le importazioni cinesi. In particolare vengono colpite importazioni di auto elettriche e batterie, via via tanti altri prodotti, incluso l'acciaio, l'alluminio per le auto elettriche, per esempio, i dazi arrivano al 100% che vuol dire che un'auto cinese che dovesse varcare la frontiera americana raddoppia di prezzo. Quindi è una tassa veramente dissuasiva.
La seconda misura annunciata da Biden è una sorta di chiusura della frontiera con il Messico per bloccare i flussi di immigrati clandestini. Questa seconda non è così automatica nella sua applicazione quanto lo sono i dazi perché bisogna sigillare veramente il confine, bisogna mandare forze, forze dell'ordine, esercito, guardia nazionale. Tutto questo costa, bisogna ottenere i fondi dal Congresso. Però comunque l'annuncio c'è stato ed è una misura abbastanza drastica.
In tutti e due i casi si può dire che Biden rincara la dose aumentando il livello di intensità del protezionismo commerciale o del controllo delle frontiere che era stato tipico, na caratteristica proprio caratteristica della politica di Donald Trump.
Tutto questo può indurre alcuni suoi critici dell'ala sinistra più radicale del Partito democratico ad accusare Biden di svendere gli ideali e i valori del suo partito, possono accusarlo di portare acqua al mulino del suo avversario. Nella realtà, tutte e due queste cose hanno anche una tradizione di sinistra. Il protezionismo in America ebbe uno dei suoi momenti più alti: la più gigantesca manifestazione contro trattati di libero scambio fu a Seattle nel 1999 ed era animata da sindacati, operai e ambientalisti.
C'è un protezionismo di sinistra da tanto, tanto tempo. E anche sulle politiche di controllo dell'immigrazione, i democratici da Roosevelt a Kennedy tennero le frontiere abbastanza chiuse in nome del fatto che l'apertura alla manodopera a buon mercato danneggia gli operai americani. Quindi l'accusa a Biden di svendere gli ideali della sinistra non è esattamente accurata.
Però è vero che queste manovre si prestano a un rischio.
Uno è quello che gli elettori considerino che se Biden raggiunge Trump fa le stesse cose, tanto vale votare per l'originale. E l'altro è quello di chi pensa che in realtà queste sono manovre fatte alla vigilia delle elezioni, ma poi subito dopo magari il Partito Democratico tornerebbe sulla vecchia strada.