Stellantis, Tesla e la produzione che in Italia scende. Schiaffo cinese sull’auto elettrica

In Italia abbiamo continuato a baloccarci su presunte date imposte dall’Unione europea entro le quali si doveva abbandonare la vendita di auto a motori termici. Intanto, però, il mercato è andato per la sua strada. Risultato: in Europa ormai una vettura venduta su cinque è a propulsione elettrica. La Francia ha chiuso il 2023 con una quota di mercato dell’elettrico pari al 17%. E l’anno prossimo con l’arrivo della C3 e la R5 elettriche, destinate a un pubblico più ampio grazie al prezzo accessibile, il balzo probabilmente sarà ancora più evidente. Persino la Germania continua a tenere il passo nonostante la fine dei generosi incentivi. C’è da chiedersi quanto abbia nuociuto lo scetticismo sui veicoli elettrici (o più probabilmente l’incapacità di innovazione) all’Europa e al nostro Paese. Nonostante la lunga tradizione del Vecchio Continente nella produzione di auto, oggi un marchio cinese, la Byd, è diventato il più grande produttore di veicoli a batteria sorpassando Tesla. Un primato costruito in soli 20 anni. La Byd (Build your dreams) è una start up nata nel 2003. Ma davvero si pensa di poter costringere un gruppo (Stellantis) a garantire, sulla base di chissà cosa, la produzione di un milione di auto all’anno in Italia? Significa più del doppio della quota attuale (400 mila). Come scriveva Francesco Giavazzi lo scorso 4 gennaio sul Corriere, crescita e sviluppo viaggiano su binari che implicano strategie nelle quali il ruolo dello Stato è chiaro ed altrettanto chiaro quello dei privati. Senza il contributo dei quali ben poco si può fare. Come dimostra persino la stessa Cina. È vero che nel 1989 in Italia si producevano due milioni di auto. E negli anni Sessanta era italiano un quinto di tutte le auto costruite in Europa. Erano tempi nei quali innovazione e investimenti erano il binomio sul quale si fondava il futuro. Si doveva agevolare la crescita, creare ricchezza perché si potesse distribuirla. E non l’esatto contrario come sembra si stia facendo oggi.