Narendra Modi � ovunque, in vista delle elezioni indiane che inizieranno il 19 aprile. Manifesti grandi e piccoli, televisioni, Twitter (X), radio, comizi di massa. Soprattutto, il suo partito, il Bjp, domina ogni centro di potere, a livello nazionale e in gran parte dei 28 Stati (e otto territori) del Paese. Questa � una delle chiavi attraverso le quali ha governato per gli scorsi dieci anni e sulla quale conta di vincere la lunga tornata di voto (finir� il 1�giugno).
Modi e l’India, il «culto» del leader e una nazione divisa
La sua popolarit� � ai massi ma crescono le critiche contro la centralizzazione del potere attuata dal primo ministro

Al momento, la sua popolarit� � ai massimi: durante il suo governo, l’economia � cresciuta (attorno al 7,5% nell’anno concluso a marzo); i poveri ricevono sussidi; strade, porti e aeroporti si sono moltiplicati; telefonare costa quasi nulla; la Borsa � in pieno boom; soprattutto, l’attesa per tempi sempre migliori � diffusa. Ci sono per� altri lati della storia. Non solo i contadini protestano contro le modernizzazioni proposte dal governo. Soprattutto, crescono le critiche contro il culto della personalit� del primo ministro e contro una centralizzazione del potere che gli avversari sostengono stia minando la democrazia.
In queste ore, uno degli oppositori di maggior successo di Modi, Arvind Kejriwal, chief minister della capitale Delhi, � in carcere per una vicenda di riciclaggio e i suoi sostenitori denunciano l’arresto come una manovra politica per metterlo fuori gioco. Soprattutto negli scorsi cinque anni, il Bjp non � stato leggero nella conquista di posizioni nelle istituzioni, nelle universit�, nei media. E nell’esaltare un nazionalismo induista che divide e penalizza soprattutto gli oltre 200 milioni di musulmani (su una popolazione di 1,4 miliardi).
L’opposizione, per�, � in confusione. Il partito del Congresso, ancora raccolto attorno alla dinastia Nehru-Gandhi che ha governato per decenni, di fronte alla probabilit� di perdere le elezioni per la terza volta consecutiva promette, attraverso il suo leader Rahul Gandhi, di reintrodurre quote di ingresso nelle universit� e nei posti di lavoro pubblici sulla base delle caste (vuole censirle ufficialmente). Con l’obiettivo di rompere l’unit� della comunit� ind� unita attorno a Modi ma con il risultato di dividere ancora di pi� il Paese. In India, le elezioni sono una festa popolare straordinaria: sullo sfondo, per�, c’� il rischio di una nazione che, divisa, potrebbe non diventare quella grande potenza economica e politica promessa da tutti.
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7 aprile 2024 (modifica il 7 aprile 2024 | 09:34)
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