Mbappé, la maschera è un problema a Euro 2024: «Gli dà fastidio, ne ha cambiate già tre»
Dopo la frattura del setto nasale rimediata contro l'Austria, la stella francese non trova pace con il dispositivo protettivo: «Quando suda, gli si attacca al volto»
La maschera di Mbappé è un problema. Dopo la frattura del naso riportata nella gara d’esordio contro l’Austria nello scontro col gigante Danso, l’attaccante della Francia sta avendo più difficoltà del previsto. E ad ammetterlo è stato lui stesso, parlandone con i compagni e col c.t. Didier Deschamps, che dopo il deludente pareggio con la Polonia costato il primo posto del girone ha svelato: «Quando suda, la maschera gli si attacca al volto e ha bisogno di asciugarsi spesso gli occhi». La maschera in fibra di carbonio dà fastidio e limita la visione periferica. Questo è il problema principale. Non impatta invece sulla respirazione nasale, stando a quando filtra dal quartier generale di Paderborn.
Le fatiche di Lewandowski: «La maschera mi rallentava»
Se per Victor Osimhen del Napoli la maschera è diventata una sorta di portafortuna indispensabile, un talismano, tanto che continua a indossarla, per altri giocatori prima la si toglie e meglio è: «Quando ho indossato la maschera nel 2015 non è stata una cosa simpatica — ha ammesso Robert Lewandowski, attaccante della Polonia, che peraltro con Mbappé ha avuto degli screzi, prendendosi un «figlio di p...» dopo una sbracciata —. È fastidioso, specialmente in area di rigore, avevo problemi, non ero reattivo, non vedevo bene. Il campo visivo era ostacolato. Sono pochi millisecondi, ma possono rallentare».
L'odissea di Mbappé: ha cambiate tre maschere
Il linguaggio del corpo non mente. Kylian continua a toccarsi il viso, sistemandosi la maschera, che è stata fabbricata in poche ore in piena emergenza, quindi non può essere perfetta. Ne ha provare tre, secondo Le Parisien. Peraltro ci sono stati problemi anche sui colori. Il giocatore in allenamento ne aveva scelta inizialmente una tricolore, blu bianca rossa, come la bandiera francese, ma la Uefa vieta ogni tipo di riferimento e così ne è stata utilizzata una nera, semplice, «no logo». I tifosi Bleus ne vanno pazzi: sulle tribune è pieno di fan con la maschera (tricolore) di cartone, la vendono fuori dallo stadio. Ma a Mbappé sta facendo perdere il sorriso, lui che di solito non lo perde mai.