Chi è Rishi Sunak, il premier milionario e quel feeling mai nato con il popolo

diMarco Imarisio

Oggi si vota nel Regno Unito e secondo i sondaggi il premier britannico non ha possibilità di vittoria contro Keir Starmer. Rischia di non essere rieletto neanche nel proprio collegio

DAL NOSTRO INVIATO
LONDRA - «Salve, anche lei è qui per la nuova stagione di The last of us?» Mercoledì notte, nel cuore di Chelsea. L’ottimismo non abita tra i giovani volontari Tories che distribuiscono volantini davanti al Museo delle Forze Armate. Ridacchiando, fanno continui riferimenti alla serie televisiva che racconta della lotta di pochi esseri umani sopravvissuti in un mondo devastato da una piaga apocalittica. Come a dire che da questa sera il mondo nel quale sono cresciuti rischia l’estinzione.

All’interno dell’edificio, nella navata centrale, è stato predisposto una specie di studio televisivo con una platea di cento persone ben scelte tra i militanti del partito. L’impressione da restituire ai media deve essere quella di una mini-convention, un evento spontaneo ma non troppo con il quale chiudere in maniera simbolica la campagna elettorale nella capitale. «Will you please welcome…» L’annunciatore lascia il nome in sospeso per una buona decina di secondi. E poi scandisce il nome della stella della serata. Quello del grande nemico interno Boris Johnson, accolto da una ovazione. Non il suo.

È come se esistesse una barriera invisibile tra Rishi Sunak e il popolo dei conservatori, del quale l’attuale primo ministro ha assunto la guida quasi due anni fa in un momento drammatico, dopo il disastroso interregno di Liz Truss, che gli inglesi ricordano ancora oggi con un certo sgomento. Lui ce la mette tutta, per sembrare o essere davvero «L’ultimo» dei loro. Anche ieri, agli sgoccioli del suo viaggio tra i collegi più in bilico, mirato non a vincere ma a salvare l’onore, ha provato a recitare la parte dell’inglese di classe media, alla buona e dalla vita come quella di tutti gli altri. «Sono un uomo da sandwich» ha detto durante una intervista rivelando qual è il suo pasto preferito. «Anche se la notte delle elezioni mi faccio preparare una torta di carne speciale dal macellaio del mio quartiere». Non era tanto quel che diceva, ma il modo. «Suona sempre più falso di una moneta da tre sterline» ha confidato un anonimo consigliere dei Tories ai media conservatori.

Fingere di non essere sé stessi è la più difficile delle imprese. Sunak è arrivato persino ad abiurare i suoi solidi principi liberal-thatcheriani per abbracciare gli slogan del populismo di destra, che evidentemente non gli calzano a pennello. Ma rimane pur sempre il più ricco primo ministro della storia inglese, oltre che la prima di origine indiana e di fede induista a ricoprire quella carica. La sua fortuna privata è stimata intorno agli 800 milioni di euro, il doppio di quella di Re Carlo. Certo, è figlio di immigrati. Ma in termini di umili origini, neppure questa è una buona carta da giocare. La sua famiglia si è potuta permettere di farlo studiare all’esclusivo Winchester College e poi a Oxford. Dopo la laurea, durante un master a Stanford incontra la sua futura moglie, una delle più ricche ereditiere indiane. Intanto, lui diventa uno dei dirigenti più importanti di Goldman Sachs e il gestore di alcuni importanti fondi di investimento privati. 

Oltre alla casa londinese dal valore di otto milioni di euro, è proprietario di una tenuta nel Nord dell’Inghilterra che gli è valso il soprannome di «sultano dello Yorkshire». Anche tra i conservatori, Sunak viene percepito come una eccezione. Non il classico rappresentante della loro classe dirigente, ma un prodotto dell’alta finanza, ben lontano dai problemi dell’uomo della strada.

Era il 22 maggio, quando sotto una pioggia battente, con la giacca e i capelli inzuppati d’acqua, annunciava davanti a Downing street la decisione di indire le elezioni con quattro mesi di anticipo. Quell’immagine fantozziana lo ha accompagnato come una maledizione durante quella che il solito anonimo conservatore ha definito la peggior campagna elettorale di sempre. Sunak abbandona le celebrazioni dello sbarco in Normandia prima del dovuto, richiamato in patria da una intervista televisiva, e viene costretto a chiedere scusa. In un altro intervento pubblico, dichiara di avere avuto anche lui una infanzia difficile, perché non aveva l’abbonamento a Sky. Infine, è obbligato a licenziare i suoi più fidati consiglieri, scoperti a scommettere sulla data del voto anticipato grazie alle informazioni che presumibilmente avevano ottenuto da lui. Ieri ha dichiarato di voler restare alla guida dei Tories per i prossimi cinque anni. Ma Rishi Sunak rischia anche di venire ricordato come il primo capo di governo uscente a non essere rieletto nel proprio collegio.

4 luglio 2024 ( modifica il 4 luglio 2024 | 07:16)

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