Pierfrancesco Favino: «La guida autonoma? Ci arriveremo ma a me piace ancora stringere il volante»

�Che cos’� che muove l’uomo nelle varie epoche? Che cos’� che cerca? Io faccio un mestiere in cui metto al centro della mia vita le persone e la curiosit� che mi guida � proprio questa�, ci racconta Pierfrancesco Favino, nuovo �volto� di Bmw. L’attore ci spiega che alla Casa tedesca � legato, oltre che da un rapporto di partnership, da �principi che mi rappresentano anche come cliente. Come quello di mettere le persone sempre al centro dell’esperienza, del progetto. Poi l’attenzione che c’� all’innovazione e alla sostenibilit�.

Qual � il suo rapporto con l’auto elettrica?
�Di grande fiducia. Non si pu� pretendere che l’auto cambi non cambiando delle abitudini. Con le innovazioni � sempre stato cos�. � chiaro che tutti quanti ci auguriamo che ci siano pi� modi e pi� facilitazioni nel poterla ricaricare, per� di fondo si tratta solo di spostare lievemente un livello di attenzione. E certamente nel frattempo la tecnologia ci porter� ad avere percorribilit� maggiori grazie a nuove batterie, molti pi� punti di ricarica e pi� veloci. Un gesto di cura di questo tipo � il minimo che possiamo pensare di dare a un ambiente che ci accoglie da migliaia di anni�.

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Come mai noi italiani siamo un po’ pi� restii degli altri al cambiamento?
�� chiaro che pi� le infrastrutture si renderanno evidenti, pi� sar� semplice che si faccia il passaggio. Gli italiani sorprendono nei loro atteggiamenti, all’improvviso magari, per� lo fanno. Personalmente preferisco organizzarmi per capire dove andare a ricaricare la macchina piuttosto che fregarmene. Sarebbe pi� semplice comprare sei bottiglie di plastica, invece compro quelle di vetro che poi devo riportare, riciclare�.

Siamo al centro anche della transizione digitale. La tecnologia spinta pu� portare con s� problemi?
�Sono appassionato di innovazione, non sono tra quelli spaventati. E non si considera mai che le tecnologie sono sempre ponti per altre tecnologie, come tra elettrico e idrogeno. Sicuramente anche l’intelligenza artificiale � un ponte, e abbiamo paura perch� non conosciamo veramente di che cosa stiamo parlando. Per� si pu� ipotizzare, per esempio, che una grande quantit� di dati raccolti in tutto il mondo, anche sull’ambiente, potrebbero essere ottenuti e messi assieme molto pi� facilmente, cos� da sapere come agire non solo a livello particolare ma a livello generale, e farlo in maniera coordinata. Di fondo credo che l’uomo sar� sempre necessario per la sua capacit� innata di saper vedere quello che non si vede, di saper immaginare quello che non c’�. Che � una cosa che nessuna macchina riuscir� mai a fare�.

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E la guida autonoma: la intriga o la spaventa?
�A me piace guidare, mi piace sentire la mano che stringe il volante. Per� ci sono tante utilit� nella guida autonoma, per esempio quella di poter tirar fuori una macchina con un’applicazione da un parcheggio stretto, o il fatto che l’auto riconosca le situazioni di pericolo. Credo che questa cosa sar� possibile nel momento in cui ci sar� un’interconnessione totale di viabilit�, strade, macchine�.

� stato Clay Regazzoni in Rush, c’� un’altro pilota che le piacerebbe interpretare?
�Senna. Per� ho sempre paura di affrontare le storie di persone realmente vissute, nonostante ne abbia fatte tante. L’esperienza che ho avuto con Rush mi ha fatto capire delle cose; Leclerc e Hamilton, di cui sono conoscente, altre: dietro alle gare c’� preparazione fisica, preparazione nervosa e una capacit� di essere attenti al dettaglio che � sovrumana. La Formula 1 � il livello massimo che la tecnologia dell’automotive possa raggiungere, eppure hai e avrai sempre bisogno di uomini capaci di saper cavalcare quelle bestie, con dei talenti unici�.

Ma tornando all’inizio: che cos’� che cerca l’uomo?
�La felicit�.

L’automobile � ancora qualcosa che ci d� felicit�, che ci appassiona?
�A me personalmente molto�.

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Pierfrancesco Favino e Massimiliano Di Silvestre, Presidente e a.d. di BMW Italia

19 febbraio 2024 (modifica il 19 febbraio 2024 | 10:26)

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