La Cina corregge l’Occidente: “Non chiamatelo Drago, questo è l’anno del Loong. Un animale saggio e pacifico come noi”
PECHINO - Terminate le vacanze per il Capodanno, la Cina si rimette in moto: pronta ad affrontare il 2024, l’Anno del Drago. Ma non chiamatelo così: meglio usare la parola Loong. La stampa statale ha speso molto inchiostro in questi giorni per spiegare che il termine appropriato per chiamare la creatura mitologica (uno dei dodici segni dello zodiaco cinese) non è la traduzione “drago” - simbolo di malvagità in Occidente, bestia feroce e sputafuoco - ma appunto andrebbe usato il termine mandarino loong, per distinguerlo dai suoi simili in altre culture: i draghi cinesi sono amichevoli, evocano positività, nobiltà, fortuna, forza e magnanimità, figure insomma sagge e pacifiche.

Un po’ come l’immagine che Xi Jinping vorrebbe dare della sua Cina al resto del mondo: non un nemico. Con alterne fortune. “Il Paese ha apportato sicurezza ed energia positiva a un mondo di cambiamenti e disordine, dimostrando il proprio senso di responsabilità per la costruzione di una comunità con un futuro condiviso per l’umanità”, disse Xi alla vigilia del Capodanno facendo gli auguri a tutti i cinesi.
Che cosa è il Loong
"La storia del loong: l'animale zodiacale cinese non è il drago sputafuoco”, titolava qualche giorno fa l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua. “All'inizio del XIX secolo, il missionario britannico Robert Morrison compilò il primo dizionario cinese-inglese e inglese-cinese della storia, in cui tradusse il cinese loong come drago”, spiega la Xinhua. “Il linguaggio influenza in modo significativo le menti umane e, di conseguenza, gli occidentali percepiscono come intrigante il fatto che i cinesi si associno al concetto di drago. Nella loro cultura, i draghi sono simboli di malvagità, il che contribuisce a una distorsione culturale e a un'interpretazione errata”, spiegano all’agenzia alcuni esperti. "Alcune persone potrebbero usare questo fraintendimento culturale per danneggiare l'immagine della Cina”.

Pure il Quotidiano del Popolo, organo del Partito comunista, spiega che in Occidente i draghi sono rappresentati come "sputafuoco accumulatori di tesori”, mentre al contrario “il drago cinese è una creatura di buon auspicio, simbolo di forza, saggezza, fortuna”. La parola loong è stata scritta nei giorni di festa appena finiti su confezioni regalo, decorazioni stradali, sostituendo la tradizionale traduzione in inglese di “drago”.
Il messaggio di Xi
Un accorgimento non soltanto linguistico. Una spinta che arriva mentre il leader cinese Xi Jinping negli ultimi anni ha esortato il Paese ad adottare una maggiore "fiducia culturale”, parte del suo tentativo di aumentare la statura internazionale della Cina, di sottolinearne la sua straordinaria ricchezza culturale, anche rifiutando nomi e traduzioni considerati troppo occidentali o strani. “Per costruire un Paese socialista moderno sotto tutti i punti di vista, dobbiamo sviluppare una cultura socialista con caratteristiche cinesi ed essere più fiduciosi nella nostra cultura”, disse Xi due anni fa aprendo i lavori del Congresso del Partito. "Rafforzeremo le nostre capacità di comunicazione internazionale, ci sforzeremo di rafforzare la voce della Cina negli affari internazionali in modo che sia commisurata alla nostra forza nazionale, promuoveremo scambi e apprendimento reciproco tra le civiltà, presenteremo meglio la cultura cinese al mondo”.

“Questo cambiamento è una buona cosa perché l'Occidente ha demonizzato la Cina e poi ha messo il nome di uno dei loro animali malvagi sulla nostra mascotte”, uno dei commenti più apprezzati in questi giorni sul social network Weibo, l’X cinese.
L’origine del drago cinese
Nella cultura cinese, il drago, o loong cinese, ha un simbolismo di grande rilievo, è considerato una creatura celeste e divina, in grado di controllare elementi naturali come il vento e l’acqua. E, nello zodiaco, è il segno più propizio. L'origine del drago cinese è ancora discussa da storici e archeologi. Ma una delle immagini più antiche del loong è stata portata alla luce in una tomba nel 1987 a Puyang, nello Henan: una statua lunga due metri risalente a circa 5.000-7.500 anni fa. Il drago è poi simbolo per eccellenza dell’impero. Si narra che il mitico Imperatore Giallo, sovrano leggendario, sia stato portato da un drago cinese nell’aldilà. Leggenda vuole pure che i loong abbiano letteralmente generato imperatori, o almeno questo è ciò che Liu Bang, il primo imperatore della dinastia Han (202-195 a.C.), fece credere ai suoi sudditi: che era nato dopo che sua madre aveva avuto un rapporto con un drago cinese. I sovrani sedevano sul "trono del drago”, riferendosi a loro stessi come "veri draghi figli del cielo”.
"Noi ci definiamo discendenti del drago”, come ebbe a dire pure Xi a Donald Trump durante la visita del presidente statunitense nel 2017 mentre i due passeggiavano all’interno della Città Proibita. Buon Anno del Drago allora. Anzi, del Loong.