Veronica Confalonieri, compagna di Musetti: «A Wimbledon con il piccolo Ludovico. Diventare papà ha cambiato Lorenzo»

diGaia Piccardi, inviata a Londra

La compagna di Musetti commossa per la vittoria contro Perricard: è ai quarti di Wimbledon. «La gravidanza è stato un momento destabilizzante, ma Lorenzo si è sentito in dovere di diventare grande per nostro figlio. Per conquistarmi mi faceva leggere i suoi temi della Maturità»

Dalla nostra inviata

LONDRA Lorenzo Musetti è sdraiato sul campo numero due di Wimbledon. Singhiozza. Ha appena battuto il pivot francese Mpetshi Perricard: è nei quarti di finale di Wimbledon. In un angolo piange una ragazza mora sotto un cappellino. Si vede che ci tiene, che ha vissuto il match come se fosse stata in campo con il talento italiano che, insieme a Jannik Sinner e Jasmine Paolini, sta riscrivendo un po’ di storia del tennis in Church Road. È Veronica Confalonieri, la compagna di Lorenzo, madre di Ludovico venuto al mondo all’alba del 15 marzo scorso. E ci racconta la rinascita di un uomo, prima ancora che di un tennista.
Veronica perché piange?
«Perché è un momento bellissimo. Lorenzo se lo merita tutto. È un ragazzo sensibilissimo, con un cuore immenso».

Come lo ha visto cambiare in questi mesi, dalla nascita di vostro figlio?
«
All’inizio la gravidanza è stata una notizia destabilizzante per entrambi: di un bimbo si parlava, ma è arrivato all’improvviso, non ce lo aspettavamo così presto. Per quanto scioccati, non abbiamo mai esitato. Mai pensato a fare scelte diverse dall’averlo. Finalmente Lorenzo si è responsabilizzato, l’ho visto davvero cambiare marcia. Si è sentito in dovere di diventare grande per nostro figlio e ci sta riuscendo. Sono felice».

Non era così scontato.
«
No, non lo era. Ma Ludovico ci aiuta tanto: è solare, tranquillo, ci permette di dormire la notte. Lorenzo gli cambia i pannolini, gli piace uscire in carrozzina per Wimbledon, torna a casa a piedi dal circolo. Tutto questo ci fa sentire come a casa. C’è anche mia madre, nonna Nicoletta, venuta a Londra per darci una mano. Insomma, siamo una famiglia».

A Bologna, nel girone di Davis, lo scorso settembre Musetti aveva comunicato la paternità a tutta la squadra.
«
Un gesto liberatorio, ne aveva bisogno. Una volta tirato fuori quello che aveva dentro, è ripartito».

Per arrivare dove, con quel tennis bellissimo?
«
Ah, chi lo sa? Per ora è magico vederlo nei quarti di Wimbledon, felice, rilassato. Lorenzo si merita tutto».

Come sono le vostre giornate a Wimbledon?
«Tranquillissime. Cucino io, anche se la salsa di pomodoro della nonna è imbattibile; lui mangia. Carne e pesce, non è schizzinoso. Ma soprattutto la pasta: senza, da buon italiano, non sa stare».

A chi somiglia Ludovico?
«È
 tutto suo padre, che è bellissimo. E io ne sono felice».

Come avete trovato un vostro equilibrio, in una vita da globetrotter?
«
Io sono più grande di qualche anno. Avevo paura che diventare padre a 22 anni fosse un peso per la sua carriera, che sapere di avere un figlio a casa lo rendesse triste nelle lunghe trasferte. Che insomma la paternità potesse diventare un pretesto per non giocare bene, un alibi per i risultati. Ero spaventata per lui. Sei sicuro? gli ho chiesto. Sicuro, sicuro? Volevo che lo fosse al 100% perché da un figlio non si torna indietro e perché per me una gravidanza è più di un matrimonio».

Come vi siete conosciuti?
«
Io ho giocato un po’ a tennis e mia sorella è sposata con Gianluca Mager, che fa il tennista. Con Lorenzo ci conosciamo dal dicembre 2021, non è stato un colpo di fulmine: ci scrivevamo, lui mi corteggiava da lontano ma io temevo che non fosse serio: così giovane, così in carriera… Con la scusa di farsi vivo mi mandava i suoi temi della maturità!».

Conquistata dal tema. Meraviglioso.
«
Non gli davo credito, all’epoca. E sbagliavo. Lorenzo è un ragazzo speciale».

8 luglio 2024 ( modifica il 8 luglio 2024 | 16:13)

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