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Il 2024 sarà l'anno degli anelli smart? Abbiamo provato in anteprima Galaxy Ring di Samsung: come funziona
C’è stata (e c’è ancora) l’era degli smartphone, che hanno sostituito i vecchi “telefonini”. Abbiamo imparato a conoscere gli smartwatch, evoluzione degli orologi. Il 2024 sarà l’anno degli smart ring? Al Mobile World Congress, in una saletta riservata di un hotel di Barcellona, abbiamo provato ed esaminato tutte le caratteristiche del primo anello intelligente di Samsung. Si chiama Galaxy Ring e arriverà «nella seconda metà dell’anno» (i rumor dicono a fine luglio, forse nell’evento Unpacked che l’azienda coreana tiene per tradizione a metà estate e che negli ultimi anni è stato dedicato ai pieghevoli Galaxy Z Fold e Z Flip).
Galaxy Ring non è il primo anello “intelligente” in assoluto, perché qualcosa di simile c’è già sul mercato, creato da start-up più o meno di successo. Ma sappiamo che quando si muove un colosso, spesso significa che si spalanca un nuovo orizzonte e una nuova categoria di prodotti nasce davvero.
L’obiezione è facile da formulare: abbiamo davvero bisogno di un altro dispositivo da portarci dietro, da ricaricare, che ruba il nostro tempo e la nostra attenzione? Nel caso di un Galaxy Ring siamo però davanti un dispositivo tecnologico che fa della discrezione il suo punto forte. Essendo un anello, non ha display, si indossa in modo quasi inavvertibile: di fatto è una sorta di sensore biometrico non invasivo, pensato per rilevare all’incirca gli stessi parametri di uno smartwatch come il Galaxy Watch (per restare in casa Samsung) o il rivale Apple Watch, ma può farlo 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, senza disturbare.
Il tracciamento del sonno, insieme al monitoraggio continuativo di alcuni parametri di salute, è praticamente il suo unico scopo. L’idea dell’azienda coreana è di sfruttare questo dispositivo per offrire dati più precisi sullo stato di benessere psico-fisico di chi lo indossa e poi di dare consigli e suggerimenti per migliorare il proprio stile di vita oppure, nel caso di “alert” sanitari, per rivolgersi a uno specialista anche prima che i sintomi si manifestino. Il tutto con l’aiuto dell’onnipresente intelligenza artificiale.
«Il Ring, nel contesto della nostra visione a lungo termine, è protagonista di un futuro in cui i dispositivi connessi hanno un reale impatto sull'assistenza sanitaria che si sposta da strutture specializzate a casa» ci ha detto a Barcellona Hon Pak, medico di formazione (è dermatologo), il "ministro della Salute" di casa Samsung (vice president and Head of Digital Health Team).
Ma per cominciare, cerchiamo intanto di spiegare meglio come funziona e com’è fatto questo Galaxy Ring.
Leggi anche:
- sGalaxy S24, le nostre prime impressioni: il telefono «automagico» con intelligenza artificiale di Samsunga
Galaxy Ring non è il primo anello “intelligente” in assoluto, perché qualcosa di simile c’è già sul mercato, creato da start-up più o meno di successo. Ma sappiamo che quando si muove un colosso, spesso significa che si spalanca un nuovo orizzonte e una nuova categoria di prodotti nasce davvero.
L’obiezione è facile da formulare: abbiamo davvero bisogno di un altro dispositivo da portarci dietro, da ricaricare, che ruba il nostro tempo e la nostra attenzione? Nel caso di un Galaxy Ring siamo però davanti un dispositivo tecnologico che fa della discrezione il suo punto forte. Essendo un anello, non ha display, si indossa in modo quasi inavvertibile: di fatto è una sorta di sensore biometrico non invasivo, pensato per rilevare all’incirca gli stessi parametri di uno smartwatch come il Galaxy Watch (per restare in casa Samsung) o il rivale Apple Watch, ma può farlo 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, senza disturbare.
Il tracciamento del sonno, insieme al monitoraggio continuativo di alcuni parametri di salute, è praticamente il suo unico scopo. L’idea dell’azienda coreana è di sfruttare questo dispositivo per offrire dati più precisi sullo stato di benessere psico-fisico di chi lo indossa e poi di dare consigli e suggerimenti per migliorare il proprio stile di vita oppure, nel caso di “alert” sanitari, per rivolgersi a uno specialista anche prima che i sintomi si manifestino. Il tutto con l’aiuto dell’onnipresente intelligenza artificiale.
«Il Ring, nel contesto della nostra visione a lungo termine, è protagonista di un futuro in cui i dispositivi connessi hanno un reale impatto sull'assistenza sanitaria che si sposta da strutture specializzate a casa» ci ha detto a Barcellona Hon Pak, medico di formazione (è dermatologo), il "ministro della Salute" di casa Samsung (vice president and Head of Digital Health Team).
Ma per cominciare, cerchiamo intanto di spiegare meglio come funziona e com’è fatto questo Galaxy Ring.
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