Missili a Kiev, la Lega contro FdI. Nuovo fronte sulla base Usa a Vicenza

diClaudio Bozza

La premier Meloni: «L’Italia è fiera di avere inviato sistemi per la difesa antiaerea all’Ucraina». Il leghista Crippa: «Un errore». Crosetto: «I razzi americani? Non sono utilizzabili»

La premier, dal summit Nato a Washington, dà il via libera all’invio in Ucraina di missili difensivi. Ma da Roma parte una «contraerea politica» dagli alleati della Lega. Un esplicito disaccordo con Giorgia Meloni, espresso dal braccio destro di Matteo Salvini: «Quali sarebbero le armi difensive inviate all’Ucraina? I missili sono armi difensive? — attacca Andrea Crippa —. Io sono contrario all’invio di ogni tipo di arma perché, dal mio punto di vista, un missile non è un’arma difensiva». Poco prima, la premier aveva stretto un patto interno all’Alleanza atlantica per fornire missili «Storm shadow» e altre rilevanti dotazioni militari a Kiev.

Un appoggio totale, quello di Meloni: «L’Italia è fiera di avere inviato sistemi per la difesa antiaerea all’Ucraina», perché «in ogni guerra c’è un aggressore e un aggredito». E poi: «Il lavoro dell’Italia racconta il lavoro che va fatto, perché noi ci siamo concentrati sui sistemi di difesa antiaerea: alcuni dicono che continuare ad inviare armi a Kiev alimenta il conflitto, ma dipende da cosa si invia», ha spiegato, aggiungendo che senza i sistemi di difesa gli attacchi missilistici russi avrebbero colpito molte più persone. La leader di Fratelli d’Italia, da Washington, evidenzia anche un altro impegno chiave con la Nato: «Arrivare ad una spesa per la difesa pari al 2% del Pil: continuiamo ad incrementarla, compatibilmente con le nostre possibilità». 

Un altro nodo delicato, accolto con disappunto dagli alleati leghisti: «Io sono contro l’invio di ogni tipo di armi all’Ucraina perché sono favorevole a un processo negoziale che deve avere come unico scopo la pace — rincara Crippa —. Finché inviamo armi è chiaro che alimentiamo guerre; e finché alimentiamo guerre contribuiamo alla morte di persone sia della Russia sia dell’Ucraina».

Che sia l’inizio di una «escalation politica» interna al centrodestra? Al nuovo affondo Fratelli d’Italia preferisce non replicare. Meglio il silenzio, per non alimentare polemiche anche in vista della settimana prossima, decisiva sulle nomine dei vertici dell’Unione europea. «Un conto sono le parole, altro sono i fatti. La Lega ha sempre votato insieme alla maggioranza sulle armi e ora non cambia nulla rispetto all’ultimo decreto approvato dal Parlamento, sempre di armi di difesa parliamo», è il ragionamento.

Una giornata di forti tensioni, acuita poi da un’ulteriore polemica. Una batteria di missili V-Shorad (Very Short range air defense), a cortissimo raggio, sarà data in supporto alla brigata americana nella base di Vicenza. La disposizione è stata autorizzata dal governo italiano. La batteria, spiegano fonti qualificate, sarà fornita per essere impiegata a supporto dell’eventuale proiezione delle forze Usa e non ne è previsto lo schieramento sul territorio nazionale. «È stato autorizzato, quasi un anno fa, lo stoccaggio di questi missili a Vicenza — spiega il ministro della Difesa Guido Crosetto —. Sono in Italia, in magazzino, ma non sono utilizzabili».

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12 luglio 2024 ( modifica il 12 luglio 2024 | 21:16)

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