È morta l’ex Br Barbara Balzerani
È morta Barbara Balzerani, ex terrorista e scrittrice, militò, mai pentita, nelle Brigate rosse. A dare la notizia Silvia De Bernardinis, ricercatrice, autrice di alcuni volumi sulle Br.
Balzerani, ultima di cinque figli, nata a Colleferro nel 1949, si era trasferita a Roma nel 1969 per studiare Filosofia e lavorare in un asilo specializzato nell'assistenza a bambini con handicap. Nel frattempo aveva cominciato a frequentare gli ambienti della sinistra extraparlamentare, militando in Potere operaio, lì aveva conosciuto il marito Antonio Marini, da cui separa poco dopo.
L’adesione alle Br e il sequestro Moro
Nel 1975 aderì alle Br e dal ‘77 entrò in clandestinità. Fu per l’organizzazione brigatista dirigente della colonna romana. Prese parte all’omicidio di Girolamo Minervini e all’agguato in via Fani per il rapimento Moro. Durante il sequestro di Aldo Moro occupò assieme a Mario Moretti, al quale era all'epoca legata sentimentalmente, la base di via Gradoli a Roma. Ma né Balzerani né Moretti erano presenti nella base nel momento dell'intervento delle forze dell'ordine, arrivate perché una doccia era rimasta aperta e aveva caudato una perdita.
Dopo l'arresto di Moretti nell’ ‘81 tentò la scissione delle Br, guidando poi la fazione delle "Brigate Rosse - Partito Comunista Combattente".
L’arresto della “primula rossa”
Nome di battaglia “Sara”, la “primula rossa” fu tra gli ultimi brigatisti ad essere arrestati il 19 giugno dell’ ‘85, assieme a Gianni Pelosi. Al momento dell'arresto aveva una pistola calibro 9. Dal carcere, rivendicò l'omicidio dell'ex sindaco di Firenze Lando Conti e venne condannata all’ergastolo.
Il mancato pentimento e il giudizio sulla lotta armata
Barbara Balzerani non si è tecnicamente mai pentita né dissociata dalle Br. Più volte ha manifestato un atteggiamento critico verso la storia della lotta armata, per questo non viene annoverata tra i cosiddetti “irriducibili” delle Brigate rosse.
Nel 1987, assieme agli altri leader storici delle Be Renato Curcio e Mario Moretti, rilasciò un’intervista alla Rai, nella quale i tre ex brigatisti concordarono nel considerare conclusa l'esperienza della lotta armata in Italia nell'ottica dei cambiamenti del tessuto sociale nel quale si erano mossi dieci anni prima, e sancirono formalmente la resa definitiva delle Br e l'abbandono della lotta armata.
Nel 1993 dichiarò di provare "un profondo rammarico per quanti sono stati colpiti nei loro affetti a causa di quegli avvenimenti e che continuano a sentirsi offesi ad ogni apparizione pubblica di chi, come me, se ne è reso e dichiarato responsabile". Nel 2003 dichiarò di non riconoscere motivi di continuità nella ripresa attività delle cosiddette Nuove brigate rosse.
La libertà e la nuova vita da scrittrice
Il 12 dicembre 2006 le è stata concessa la libertà condizionale. È tornata definitivamente in libertà, avendo scontato la pena, nel 2011. Negli ultimi anni ha lavorato per una cooperativa di informatica, oltre a dedicarsi alla letteratura. Sette i libri pubblicati, da Compagna luna, la sua autobiografia, a Lettera a mio padre del 2020.
Nel gennaio 2018 suscitò polemiche per una sua dichiarazione postata su Facebook: “Chi mi ospita oltre confine per i fasti del 40ennale?". Erano passati 40 anni da via Fani.