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Come sta l'aria in Lombardia? Malata ma in miglioramento da almeno 20 anni
Com'è l'aria di Lombardia? Malata, ma in costante miglioramento di 20 anni. Può suonare come una magra consolazione, alla luce dei dati sullo smog sui primi due mesi del 2024 (preoccupanti). Ma accanto ad essi c'è anche uno scenario di lungo periodo che fornisce una tendenza precisa e univoca in tutta la regione: i livelli medi di inquinamento sono in costante discesa dal 2002.La certificazione del dato arriva da Arpa Lombardia, l'agenzia della Regione incaricata di monitorare la qualità dell'ambiente in cui vivono dieci milioni di lombardi.
Un report pubblicato nel gennaio di quest'anno e intitolato "Qualità dell'aria: un primo bilancio del 2023" compendia una miriadi di dati raccolti dalle centraline antismog in tutti i capoluoghi della regione e sintetizzati in una tabella che riporta le medie annuali delle polveri sottili. Lo "specchietto" fa capire chiaramente che tanto a Milano quanto a Sondrio e da Varese fino a Mantova le polveri presenti nell'aria sono in diminuzione da 20 anni.
Arpa premette che la validazione definitiva dei dati avverrà entro la fine di marzo ma che fin da adesso "il 2023, pur registrando ancora alcune situazioni di superamento degli standard normativi, talora anche significative, possa considerarsi complessivamente l’anno migliore da quando si è avviata la misura della qualità dell’aria".
Criterio metodologico: gli esperti hanno preso in considerazione la centralina che riportava i dati peggiori di ogni singola città e hanno calcolato la media annuale della concentrazione di polveri. Comprendendo dunque anche i mesi estivi, dove i superamenti delle soglie di allarme sono cosa rara.
Detto questo, "non solo -affermala relazione -la media annuale di PM10 come da più anni ormai non supera in nessuna stazione i limiti normativi, ma anche la media annuale di PM2.5 è rimasta per la prima volta entro i limiti in tutta la Lombardia. I superamenti del limite giornaliero del PM10
sono ancora diffusi, sebbene nella gran parte delle stazioni su valori inferiori agli anni scorsi".
Conclusione: "Ovviamente, se non ci si confronta con gli attuali limiti di legge ma con i valori proposti dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la strada da percorre è ancora lunga e richiede una ulteriore e rilevante riduzione delle emissioni ,possibile solo su tempi sufficientemente lunghi".
Arpa non si addentra nelle cause che che stanno limitandolo smog ma il ventaglio delle ipotesi è ampio: il progressivo passaggio a fonti energetiche più "green" (sia nei trasporti che per gli usi domestici), la scomparsa di industrie "pesanti", il cambiamento climatico che ha regalato inverni più miti.
Un report pubblicato nel gennaio di quest'anno e intitolato "Qualità dell'aria: un primo bilancio del 2023" compendia una miriadi di dati raccolti dalle centraline antismog in tutti i capoluoghi della regione e sintetizzati in una tabella che riporta le medie annuali delle polveri sottili. Lo "specchietto" fa capire chiaramente che tanto a Milano quanto a Sondrio e da Varese fino a Mantova le polveri presenti nell'aria sono in diminuzione da 20 anni.
Arpa premette che la validazione definitiva dei dati avverrà entro la fine di marzo ma che fin da adesso "il 2023, pur registrando ancora alcune situazioni di superamento degli standard normativi, talora anche significative, possa considerarsi complessivamente l’anno migliore da quando si è avviata la misura della qualità dell’aria".
Criterio metodologico: gli esperti hanno preso in considerazione la centralina che riportava i dati peggiori di ogni singola città e hanno calcolato la media annuale della concentrazione di polveri. Comprendendo dunque anche i mesi estivi, dove i superamenti delle soglie di allarme sono cosa rara.
Detto questo, "non solo -affermala relazione -la media annuale di PM10 come da più anni ormai non supera in nessuna stazione i limiti normativi, ma anche la media annuale di PM2.5 è rimasta per la prima volta entro i limiti in tutta la Lombardia. I superamenti del limite giornaliero del PM10
sono ancora diffusi, sebbene nella gran parte delle stazioni su valori inferiori agli anni scorsi".
Conclusione: "Ovviamente, se non ci si confronta con gli attuali limiti di legge ma con i valori proposti dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la strada da percorre è ancora lunga e richiede una ulteriore e rilevante riduzione delle emissioni ,possibile solo su tempi sufficientemente lunghi".
Arpa non si addentra nelle cause che che stanno limitandolo smog ma il ventaglio delle ipotesi è ampio: il progressivo passaggio a fonti energetiche più "green" (sia nei trasporti che per gli usi domestici), la scomparsa di industrie "pesanti", il cambiamento climatico che ha regalato inverni più miti.