Il nuovo incarico del generale Vannacci: una sciabola di latta che comunque lo premia

L’incarico è altisonante e in apparenza di alto prestigio: capo di stato maggiore del comando forze terrestri. Fa pensare a un condottiero destinato a guidare schiere di tank e ondate di bersaglieri ma in realtà si tratta di un compito assolutamente burocratico. Non c’è nulla in questa posizione che possa evocare La Marmora o Diaz: il generale Roberto Vannacci è stato destinato a una scrivania senza poteri autonomi, dove dovrà coordinare lo staff agli ordini del generale Salvatore Camporeale, un carrista ed ex comandante dell’accademia di Modena, che è stato anche consigliere al Quirinale del presidente Carlo Azeglio Ciampi e poi di Giorgio Napolitano.