Fentanyl, la droga ora passa dai libri: al via il piano di prevenzione del governo

diAlessandra Arachi

Bastano poche dosi, l’effetto è cento volte più forte dell’eroina. Il piano del governo prevede un’alleanza tra ministeri, Dipartimento nazionale antidroga, l’intervento della polizia e dell’intelligence e dell’Agenzia delle dogane per lo scambio di informazioni 

Una droga subdola, cento volte più potente dell’eroina, tre volte meno costosa di un uovo di Pasqua. Si chiama Fentanyl, soprannominata la «droga degli zombie» forse non ci sarebbe da aggiungere altro per far capire a che stato di devastazione riduce i consumatori. Ma Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha voluto aggiungere molto di più in una conferenza stampa martedì mattina a Palazzo Chigi per far capire il perché il governo ha deciso di ingaggiare una lotta senza confini a questo farmaco che negli Stati Uniti uccide decine e decine di migliaia di persone ogni anno.

In Italia ancora ci sono soltanto delle avvisaglie della presenza del Fentalyn, ma sono già molto pericolose. «Una droga che viene spacciata nel deep e nel dark weeb e che viene pagata in bit coin», ha detto Mantovano spiegando che la ‘ndrangheta ha già puntato gli occhi su questo farmaco e che il ministro degli Esteri Antonio Tajani chiederà nella ministeriale dei suoi omologhi del G7 di parlare del Fentanyl.

Lo spaccio di questa droga avviene anche nelle scatole dei cerotti, nelle pagine dei libri. Ma non tra le pagine, proprio sopra le pagine, come è stato scoperto nel novembre scorso a Piacenza dalla Guardia di finanza. Uno spacciatore italiano che faceva da tramite tra la Cina e gli Stati Uniti: in un laboratorio casalingo aveva ridotto il Fentalyn ad un gas liquido e lo aveva spruzzato sulle pagine di un libro. I consumatori non avrebbero dovuto poi fare altro se non mangiare quelle pagine per avere effetti che sono letteralmente devastanti, come ha spiegato Sabina Strano Rossi presidente dei tossicologi forensi italiani. «Prima si prova euforia, la stessa euforia dell’eroina, poi arriva la sonnolenza, la nausea, la confusione, la costipazione, la sedazione. E la depressione respiratoria». Si muore anche per soffocamento con il Fentalyn. Bastano poche dosi, l’effetto è cento volte più forte dell’eroina. «Ma se pensiamo ad alcuni derivati sintetici arriviamo anche a 100 mila volte più forti».

Erano schierati tanti ministri martedì mattina a Palazzo Chigi e la premier Giorgia Meloni ha voluto far sentire la sua voce da fuori: «Siamo fieri che l'Italia sia una delle primissime nazioni in Europa ad adottare un piano molto articolato di prevenzione contro l'uso improprio del Fentanyl e degli altri oppioidi sintetici». È un piano articolato quello del governo. Prevede un’alleanza tra molti ministeri, il Dipartimento nazionale antidroga, l’intervento della polizia e dell’intelligence e dell’Agenzia delle dogane per lo scambio di informazioni. 

Quindi il ministro dell’Istruzione di Giuseppe Valditara: «Stiamo concludendo un protocollo con ministero dell'Interno, della Salute, la Conferenza delle Regioni e la presidenza del Consiglio dei ministri per elaborare una strategia unitaria, perché non ci siano singoli interventi. Poi abbiamo deciso di farne uno dei pilasti nelle linee guida alla educazione alla cittadinanza e di preparare i docenti, soprattutto i nuovi assunti: si prevede una formazione specifica per gli insegnanti».

Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha ricordato che il Fentalyn «è un farmaco usato per la terapia del dolore, e dunque ha un’importanza clinica, ma per contrastarne la diffusione dell’uso distorto verrà rafforzato il monitoraggio e il controllo. Saranno dunque potenziati i controlli dei Nas e quelli per evitare i furti. Stiamo quindi allertando regioni e farmacie per un'attenzione massima alla custodia del farmaco». Alla conferenza stampa anche il ministro dello Sport Andrea Abodi che ha la delega sulla gioventù: «Ci vuole una azione integrata e lo sport può dare un contributo anche sul lato della prevenzione a fronte di una eventuale domanda che è un rischio potenziale. Non ci tranquillizza il fatto che non ci siano tracce della sostanza ancora in Italia perché il rischio è incombente».

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12 marzo 2024

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