
Schlein: “In tv con Meloni mi confronterei sulla questione sociale, dopo tagli alla sanità la gente ha smesso di curarsi”
La segretaria Pd, Elly Schlein, guarda già al confronto tv con Giorgia Meloni. E non fa pretattica. Ospite di In Onda, su La7, sollecitata dalle domande dei conduttori Luca Telese e Marianna Aprile e del direttore di Repubblica Maurizio Molinari, annuncia già i temi su cui vorrebbe ingaggiare il duello tv: le diseguaglianze aumentate, il tema delle retribuzioni e del salario minimo. E più in generale la questione sociale. Con un focus particolare sulla sanità. Il governo, ha sottolineato Schlein, sta "tagliando" le spese per “favorire l'intervento del privato”. E in questo contesto, il risultato è che “sempre più cittadini rinunciano a curarsi”.

Affondo anche sul tema della violenza sulle donne: "Mi sono rivolta a Meloni per dire che almeno sul terreno della violenza di genere si poteva fare un passo avanti insieme. Non è andata così. La maggioranza ha preferito tenersi strette le mance dei suoi amici, finanziando i campi da golf piuttosto che gli emendamenti" alla manovra che il Pd aveva presentato per finanziare i fondi anti violenza.

La battaglia contro il governo, afferma però Schlein, deve coinvolgere tutto il centrosinistra: “Siamo la prima forza di opposizione, sentiamo questa responsabilità, sappiamo di non essere autosufficienti, ma sul salario minimo siamo stati in grado di unire le opposizioni”, ha detto la segretaria dem. "Il nostro avversario è il governo in carica", puntualizza rispondendo a una eventuale competizione a sinistra con il leader M5S Giuseppe Conte. È vero che ci sono le elezioni europee, aggiunge, “ma non bisogna dimenticare che ci sono le regionali” e si può dimostrare che questa destra "è battibile", come già successo a Foggia. E in vista delle regionali guarda alla Sardegna: "Non ho mai perso la speranza di una ricomposizione soprattutto oggi che emergono le spaccature della destra, FdI ha sconfessato il disastro di governo di Solinas, e ha candidato il sindaco di Cagliari con una scelta di Giorgia Meloni" il che "dimostra che anche la destra ha molte divisioni, sono sicuramente più bravi di noi a nasconderle, ma la polvere non resta sotto il tappeto a lungo: è un castello di carta, un accordo di potere" ma con "divisioni nel merito enormi e stanno venendo fuori".
Sull’ipotesi di una sua candidatura come capolista alle Europee, risponde invece: “Perché Bonaccini mi sconsiglia di candidarmi? Non lo so, bisognerebbe chiederlo a Bonaccini. La valutazione la faremo più avanti, l'importante è avere una lista forte e plurale”.
Nell’intervento della segretaria su La7 c’è spazio anche per due temi di attualità. La proposta del deputato FdI Federico Mollicone sulla certificazione delle notizie: “Di testi non ne abbiamo visti quindi è difficile valutare ma nel segno che ci ha già preoccupato in questi mesi, anche durante la conferenza stampa Giorgia Meloni ha difeso l'emendamento" cosiddetto "legge bavaglio che limita il diritto di cronaca e di informazione, se fosse già approvato non avremmo potuto conoscere i contenuti di quelle ordinanze che hanno messo in evidenza gravi situazioni che riguardano Verdini su cui continuiamo a chiedere a Salvini di venire a rispondere”. E poi il Medio Oriente: “Io penso che il massacro di civili debba finire. Abbiamo visti bambini uccisi, oggi una bambina di 4 anni, abbiamo visto giornalisti uccisi. Serve un cessate il fuoco immediato per portare aiuti alla popolazione di Gaza. La brutalità di Hamas non giustifica la brutalità fra i civili palestinesi. Si è andati ben oltre il diritto di difesa".