Vendite auto elettriche, la cinese Byd batte Tesla e diventa leader mondiale

Roma — Al quartier generale di Tesla ad Austin, in Texas, giovedì 30 novembre sarà festa hollywoodiana tra fan adoranti ed il ceo Elon Musk per le prime consegne di Cybertruck, il pick-up elettrico di forma spaziale presentato come concept ben quattro anni fa e tra mille ritardi arrivato sul mercato.

Ma a fare la festa a Tesla potrebbe essere nel 2023 Byd, il rivale cinese pronto a sottrarre a Musk la corona di primo costruttore mondiale di auto elettriche. Alla fine di settembre, Tesla era ancora in vantaggio per circa 3 mila unità ma molti analisti vedono il sorpasso entro il 31 dicembre. Un primato che peserebbe anche simbolicamente in tempi di complicata transizione energetica di cui l’automobile è protagonista.

La Byd Atto 3

La Byd Atto 3

 

Byd è già numero uno mondiale dall’anno scorso per vendite di veicoli elettrificati, cioè elettriche pure come le Tesla e vetture ibride plug-in con la batteria da ricaricare. I numeri del 2022: 1,8 milioni contro 1,32 di Tesla.

Il Tesla Cybertruck

Il Tesla Cybertruck

 

Quest’anno, Musk ha confermato l’obiettivo di vendere nel mondo 1,8 milioni di unità nonostante un rallentamento nel terzo trimestre e il non raggiungimento degli obiettivi finanziari da trimestrale che hanno fatto storcere il naso a Wall Street.

Musk punta a un balzo in avanti notevole ma non dovrebbe bastare con Byd, secondo gli analisti. Perché la partita principale si gioca in Cina, in casa del rivale, dove l’anno scorso è stato prodotto il 64% di tutti i veicoli elettrici mondiali e dove ne è stato venduto il 59%, stando ai dati del World Economic Forum.

Il primato è appeso alla tipologia della gamma dei due costruttori. Tesla vende per ora solo quattro modelli – Model S, Model 3 berline, Model X e Y Suv – con prezzi da marchio premium, fra i 40 mila e i 100 mila dollari.

Byd, al contrario, ha focalizzato la sua crescita su più modelli elettrici a prezzi accessibili: al Salone di Shanghai della primavera scorsa ha fatto rumore il lancio sul mercato interno di Seagull, elettrica per tutti dal prezzo di 73 mila yuan, l’equivalente di circa 10 mila dollari.

Modelli Byd a zero emissioni a noi sconosciuti (chissà fino a quando) di nome Song, Qin Plus, Dolphin, Yuan Plus e quelli del sotto marchio Han stanno nella classifica delle prime 10 auto più vendute in Cina, lì dove Tesla può vantare soltanto Model Y. E se è vero che l’economia cinese batte in testa fra disoccupazione giovanile in aumento e deflazione in corso, anche i consumatori del primo mercato mondiale di elettriche sono costretti a farsi due conti prima di acquistare.

«Comprare un’automobile non è il primo pensiero della gente di fronte a guerre», aveva messo le mani avanti Musk in una call con gli analisti il 18 ottobre scorso. Il quale dall’inizio dell’anno ha scatenato una guerra dei prezzi riducendo i listini di Tesla su tutti i mercati fino al 25% a più riprese, e con altri sconti clamorosi e mirati come per Model Y in Cina.

Quasi tutti i rivali sono stati costretti a copiare. I risultati ci sono stati, positivi e negativi: a fronte di una domanda globale di elettriche in ascesa ma decisamente minore rispetto a speranze e investimenti dei costruttori, Musk ha ridotto gli stock ma ha dovuto rinunciare a fette di profitti e fatturato, prendendo qualche botta in Borsa.

Che fare? «Deve offrire un veicolo dal prezzo accessibile» se vuole competere con Byd, dice facile Seth Goldstein, un analista di Morningstar, il che significa per Tesla accelerare sulla Model 2 da 25 mila dollari per la quale Musk ha nicchiato ancora una volta con gli analisti.

Ma questa volta dovrà sbrigarsi se vuole vendere 20 milioni di elettriche nel 2030, come continua a promettere.