Georgia-Portogallo 2-0: Kvara trascina i suoi agli ottavi
Impresa della formazione guidata da Sagnol che prima segna con Kvara dopo poco più di un minuto e poi raddoppia nella ripresa con un rigore di Mikautadze
Due diagonali tecnicamente un po’ diversi, ma perfetti, come una firma d’autore: Kvara e Calha, stelle delle loro Nazionali, si sbloccano al momento giusto e fanno impazzire di gioia Turchia e Georgia, due Paesi ai loro piedi. La squadra di Vincenzo Montella con il tiro carico d’effetto dell’interista va in vantaggio a inizio secondo tempo, si fa riprendere dalla Repubblica Ceca ma blinda il secondo posto col gol nel finale di Tosun: agli ottavi se la vedrà con l’Austria.
La Georgia, debuttante assoluta, fa la partita della vita con il Portogallo già sicuro del primo posto, va subito in vantaggio con un gol del napoletano in contropiede e centra un risultato che a Tbilisi è già leggenda. E pazienza se la sfida agli ottavi contro la Spagna sembra a senso unico. Con due attaccanti come Kvara e Mikautadze del Metz autore del raddoppio su rigore, un trio di centrocampo guidato da Kochorachvili del Levante e un portiere fenomenale come Mamardashvili del Valencia, sognare non costa nulla per i Jvarosnebi, ovvero i Crociati. Nota a margine, ma non troppo: con i risultati dell’ultima giornata, senza il gol di Zaccagni con la Croazia, l’Italia sarebbe stata eliminata.
Willy Sagnol stavolta entra nella storia dalla parte giusta: il francese era l’ultimo rigorista a segno nella finale contro l’Italia al Mondiale 2006; nessuno lo ricorda perché subito dopo Fabio Grosso calciò il rigore decisivo per gli azzurri. Da c.t. della Georgia, l’ex terzino destro porta dove nemmeno lui forse immaginava la piccola Nazionale di un Paese pericolosamente diviso dalla politica, ma matto per il calcio e trascinato dalla sua stella: dopo 92 secondi l’attaccante del Napoli chiude alla perfezione la ripartenza innescata da una palla persa malamente da Antonio Silva (baby fenomeno del Benfica molto distratto, visto che causerà anche il rigore nella ripresa). Mikautadze si conferma una spalla di buon livello e serve Kvara, che poi chiude con un diagonale secco sotto la curva georgiana.
Il Portogallo, che ora aspetta la Slovenia, come la Spagna si gode la qualificazione anticipata e cambia 8 giocatori su 11. Ronaldo, assieme al pilastro del centrocampo Palhinha e al portiere Diogo Costa, è l’unico confermato dopo il primo posto conquistato battendo la Turchia. Cristiano d’Arabia ha bisogno di ritrovare il ritmo di una partita ogni 4-5 giorni e deve ancora sbloccarsi. Così Martinez non deroga al suo mandato, che è quello di non irritare CR7 e provare a vincere. Il c.t. spagnolo non è andato nemmeno vicino al successo alla guida della generazione dorata del Belgio e adesso ha in dote quella portoghese. Finora le cose sono andate bene, la sconfitta non fa molto testo. Ma se c’è un dubbio in una rosa che ha tanta qualità, è la capacità di incidere del c.t.
Nel caldo asfissiante di Gelsenkirchen, Cristiano sbuffa, protesta in maniera teatrale per una trattenuta evidente in area e viene ammonito. Poi viene fermato a un passo dal gol da Gvelesiani, che gioca in Iran e in Nazionale fino a questo Europeo non aveva mai messo piede. Prima del meritato raddoppio georgiano dal dischetto, Mamardashvili toglie dall’incrocio un tiro di Dalot, conservando ciò che Kvara ha creato. Ronaldo invece esce accigliato e per la prima volta senza gol nel girone eliminatorio dell’Europeo. A 39 anni e alla sesta partecipazione può anche essere un segnale del declino. Ma con Cristiano, mai fidarsi.