I poveri Sinner, i ricchi Berlusconi. Genitori & figli, quale modello? Forse è l’amore a contare davvero

di Antonio Polito

Due successi: pap� cuoco e mamma cameriera hanno trasmesso a Yannik la modestia; il Cavaliere ai 5 eredi l’armonia e la cura

I poveri Sinner, i ricchi Berlusconi. Genitori & figli, quale modello? Forse è l’amore a contare davvero

Illustrazione di Carol Rollo

Dicono tutti che prima o poi i semi daranno frutti. Che con i figli bisogna aver pazienza. Che l’educazione ricevuta in famiglia lascia tracce indelebili, per quanto nascoste esse possano apparire negli anni oscuri e turbolenti della giovent�. E naturalmente tutti noi, madri e padri, ci speriamo, e non molliamo, e continuiamo a fare il nostro mestiere. Che, secondo un analista che conosco, consiste nel perdere le battaglie. Con stile. Con classe. Dopo averle combattute, per�. Perch� il mestiere dei figli � ribellarsi al modello dei genitori, e diventare cos� s� stessi.

Tutto giusto. Per� poi leggi di Jannik Sinner. Un ragazzo che, a dispetto del cognome (in inglese vuol dire �peccatore�), non fa n� dice una cosa sbagliata. Che se al ristorante trova troppo cara la pasta al rag� prende quella al pomodoro. Che considera un privilegio far colazione con i genitori e il suo primo pensiero va a loro dopo uno Slam vinto.
E ti dici: vedi che vuol dire essere persone modeste, laboriose, riservate? � quello che fa la differenza. Siglinde e Hanspeter, madre e padre di Jannik, facevano il cuoco e la cameriera in un rifugio in Val Fiscalina. Prima di avere lui hanno adottato un bambino russo, Mark. Hanspeter, che allenava la squadretta di calcio in cui giocava il figlio a 10 anni, una volta lo sostitu� perch� non la passava mai ai compagni. Per forza che il seme � fiorito! Poveri ma belli, ci viene da pensare.

E invece un’altra storia familiare di successo, non certo povera, mi ha istillato il sospetto che pi� della modestia conti l’amore.
Non sembri blasfemo il parallelo, ma di tutte le qualit� che i suoi fan gli attribuivano (molte delle quali a me non parevano tali), ce n’� una che trovo oggi retrospettivamente davvero ammirevole in Silvio Berlusconi, ed � l’armonia da lui costruita tra i cinque figli, tra l’altro di due madri diverse.
Insomma: pare che non ci sia famiglia ricca, potente o famosa, in cui per i soldi non si siano gi� scannati o non si stiano ancora scannando tra parenti e affini. La vicenda dei discendenti Agnelli sta oscurando quelle dell’eredit� Caprotti o Del Vecchio, o le saghe testamentarie per il patrimonio di Alberto Sordi o di Luciano Pavarotti. Mentre invece i beni dell’uomo pi� ricco e a lungo pi� potente d’Italia sono stati divisi ordinatamente tra i figli in obbedienza alle disposizioni del padre, e se panni sporchi ci sono devono esserseli lavati ben bene in casa.

Si pu� pensare: il Cavaliere � stato bravo soprattutto ad architettare la successione, per far s� che non somigliasse a Succession, la serie tv ispirata alla famiglia di un tycoon dei media che non � lui ma Rupert Murdoch. � stato bravo a proteggere le aziende, cosa che del resto ha fatto per tutta la vita, anche in politica. Ma � fuor di dubbio che in un tale successo educativo ci sia qualcosa di pi�. Qualcosa che ha a che fare con la cura dei figli, con il rispetto, con l’ascolto, con la fratellanza. Qualcosa che ognuno di noi vorrebbe lasciare dietro di s�: come unica, vera, grande eredit�.

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1 marzo 2024 (modifica il 1 marzo 2024 | 07:55)

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