Antitrust, istruttoria su Poste per ostacoli alla concorrenza sul mercato dell’energia

Poste italiane in Via Arenula, 21 marzo 2017 a Roma. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Un ufficio di Poste Italiane

L’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di Poste Italiane. L’indagine è tesa ad accertare se il gruppo abbia leso la concorrenza nel mercato dell’energia, negando ai rivali la possibilità di presentare le loro offerte per luce e gas attraverso la  rete di sportelli e uffici postali. Funzionari dell’autorità hanno perciò svolto ispezioni presso le sedi della società guidata da Matteo Del Fante e l’Agcm sta valutando di adottare misure cautelari per ripristinare  la parità di condizioni nel mercato dell’energia, che sarebbe stato falsata dalle condotte oggetto di inchiesta.

Gli obiettivi di Poste nel mercato dell’energia

Poco più di un anno fa Poste è entrata nel mercato di luce e gas, attraverso la controllata Poste Energia. L’offerta è stata dapprima riservata ai dipendenti per poi esser aperta al pubblico, con l’obiettivo di arrivare ad almeno 1,5 milioni di clienti entro il 2025. Per raggiungere tale traguardo, Poste ha iniziato a promuovere le sue proposte per le bollette attraverso la sua capillare rete territoriale di uffici e sportelli, di cui dispone in quanto concessionaria per legge del servizio universale postale. Da questa posizione di privilegio deriva, secondo le  ricostruzioni dell’Antitrust, l’obbligo per Poste di consentire anche alle imprese concorrenti di accedere a questo canale distributivo.

Le richieste di A2A e Iren

Un dovere che, però, non sarebbe stato rispettato, secondo le prime risultanze dell’istruttoria dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Tra giugno e luglio A2A e Iren hanno chiesto di poter promuovere negli uffici di Poste anche le loro offerte nei mercati della vendita al dettaglio di luce e gas. Il gruppo avrebbe però negato il permesso alle rivali e, così, a ottobre Utilitalia, l’associazione di settore, ha invitato una segnalazione all’Antitrust, chiedendo l’adozione di misure cautelari volte a costringere Poste ad aprire la sua rete distributiva.

La fine del mercato tutelato

La vertenza fra Poste e gli altri fornitori di luce e gas arriva, del resto, in un momento particolarmente delicato per il mercato italiano dell’energia. La fine dei regimi tutelati nella fornitura di energia elettrica e gas naturale ha favorito l’entrata di numerosi nuovi operatori, nota l’Agcm, e la recente parziale proroga della maggior tutela nelle forniture
di energia elettrica a tutto giugno 2024 ha ulteriormente ampliato il periodo temporale in cui gli utenti domestici avranno la possibilità di scegliere il fornitore sul mercato libero. In tale contesto, conclude l’autorità, «le condotte di Poste Italiane hanno attribuito alla controllata un vantaggio competitivo rilevante, suscettibile di alterare irrimediabilmente le dinamiche concorrenziali». 

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