Israele – Hamas, le news di oggi dalla guerra. Per Blinken un accordo è “possibile”

Blinken: l’accordo “si sta avvicinando”

I negoziati per garantire un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza legato al rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas si stanno "avvicinando" a un accordo, ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken. "Penso che il divario si stia riducendo e che un accordo sia assolutamente possibile", ha affermato Blinken in un'intervista all'emittente Al Hadath a Gedda, in Arabia Saudita.

Meloni: "Temiamo crescente isolamento di Israele. Contrari a operazione militare di terra a Rafah"

Israele: circa 300 sospetti terroristi catturati all’al-Shifa

In un post sul loro account X, le Idf affermano che nella stessa operazione circa 3.700 civili palestinesi sono stati evacuati dal centro medico e diretti verso il sud della Striscia. Inoltre sono stati catturati circa 300 sospetti terroristi tra cui alti comandanti di Hamas e della Jihad islamica palestinese. Le Idf rendono infine noto di aver di aver consegnato ieri all’al-Shifa circa 1.800 litri d'acqua, 3,8 tonnellate di cibo e un camion di carburante.

Israele: nell’ospedale al-Shifa trovati tre milioni di dollari

Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano di aver sequestrato contanti per un valore di 3 milioni di dollari - in valuta statunitense e dinari giordani - presso l'ospedale al-Shifa a Gaza, soldi apparentemente destinati ad essere utilizzati da Hamas e da altri gruppi terroristici.

Il Canada conferma lo stop all’esportazione di armi verso Israele

Il Canada fermerà tutte le spedizioni di armi verso Israele: lo ha confermato l'ufficio della ministra degli Esteri, Melanie Joly. "Dall'8 gennaio il governo non ha approvato nuovi permessi di esportazione di armi verso Israele e ciò continuerà finché non saremo in grado di garantire il pieno rispetto del nostro regime di esportazione", si legge in una dichiarazione. "Non esistono permessi aperti per l'esportazione di beni letali in Israele", viene aggiunto nella nota che specifica come i permessi approvati prima dell'8 gennaio "rimarranno in vigore" poiché la loro cancellazione rischierebbe "importanti implicazioni sia per il Canada che per i suoi alleati".