Allegri e Mourinho, il destino comune dei leader solitari

TORINO – Non sono simpatici, non sono innovativi, non sono piacioni. Forse sono postmoderni, forse anche un po’ reazionari. Max e Mou, nomi da cartoon americani anni Cinquanta, praticano il calcio della realtà e diffidano del mondo delle idee. Positivisti e non platonici, credono solo in ciò che è dimostrabile. Garbano quando vincono, ma se perdono è un precipizio medievale: quando perdono, non c’è perdono.