L’allarme del direttore del porto di Los Angeles: «Le gru cinesi ci spiano»

di Guido Santevecchi

L’80% dei macchinari sulle banchine americane � di �Made in China� e utilizza software sviluppati dalla Repubblica popolare. Potrebbero rivelarsi dei �Cavalli di Troia�, secondo gli esperti di intelligence, sui rifornimenti alle basi militari nel Pacifico

L’allarme del direttore del porto di Los Angeles: «Le gru cinesi ci spiano»

Una gru portuale della Zpmc

Sono le grandi gru cinesi che muovono i container nei porti americani l’ultima frontiera dello scontro politico-commerciale tra Stati Uniti e Cina. Il nuovo allarme arriva dal funzionario che dirige il Port of Los Angeles, primo scalo marittimo nordamericano per volume di merci movimentate, esteso su un’area di 30 chilometri quadrati. Secondo il direttore Gene Seroka, i macchinari Made in China utilizzati sulle banchine americane per caricare e scaricare le navi �raccolgono dati, cercano informazioni�. Il funzionario ha spiegato all’agenzia Bloomberg che questa presenza di gru cinesi nel suo porto �� un rischio evidente� e noto da tempo, ma il problema � che ormai nel mondo i produttori delle attrezzature essenziali per il carico e lo scarico delle navi sono pochi e i pi� avanzati e competitivi sono in Cina.

Tutte le gru di Los Angeles vengono dalla Zhenhua Heavy Industries di Shanghai (ZPMC), un colosso del settore che serve circa 300 porti in 105 Paesi. Le gru della Zpmc di Shanghai sono arrivate sul mercato americano vent’anni fa e furono scelte perch� (al solito) offrivano soluzioni di buona qualit� a costi inferiori a quelli delle industrie metallurgiche occidentali. Oggi, l’80% delle gru montate sulle banchine dei porti americani sono state fabbricate in Cina, arrivano gi� montate e utilizzano software cinese. Potrebbero rivelarsi dei �Cavalli di Troia�, avvertono gli esperti di intelligence. In questi anni i cinesi hanno sviluppato le loro macchine per il sollevamento dei carichi nei porti, rendendole dei robot giganti dotati di �intelligenza� grazie alla collaborazione con Microsoft, che ha fornito tecnologia per la connessione e l’analisi delle merci movimentate.

Seroka dice che �bisogna chiedersi come vengano utilizzati i dati raccolti dalle gru�. Il problema � noto al Pentagono, perch� le banchine dei porti commerciali sono utilizzate anche dalla US Navy per la spedizione di rifornimenti e attrezzature militari nel Pacifico. Il ragionamento � che analizzando i dati raccolti dalle 200 gru cinesi nei porti americani, l’intelligence di Pechino potrebbe avere informazioni precise sulle forniture dirette dagli Stati Uniti alle basi militari nel Pacifico (da Guam alle Filippine, al Giappone e alla Sud Corea) e avere anche il quadro delle spedizioni di materiale per Taiwan. Un’altra possibilit� (forse distopica) � che le gru possano essere programmate in remoto da agenti cinesi per ostacolare al momento opportuno i trasporti di materiale dai porti degli Stati Uniti, ha spiegato al Wall Street Journal Bill Evanina, ex funzionario del controspionaggio americano.

Seroka non arriva a tanto, osserva che la raccolta dei dati da parte dei sensori delle gru prodotte in Cina � un fatto certo e rappresenta una vulnerabilit� per gli Stati Uniti: �Bisogna chiedersi se e come a Pechino utilizzino le informazioni�. Per risolvere il problema �dovremmo ricostituire un’industria americana competitiva capace di fabbricare le gru�. Sono trent’anni che nessuna azienda le produce negli Stati Uniti. L’amministrazione Biden ha messo in bilancio 20 miliardi di dollari da investire nella sicurezza dei porti nei prossimi cinque anni: nel piano c’� anche un sussidio da un miliardo per la filiale americana della Mitsui giapponese, che produce gru portuali. A Pechino oggi Mao Ning, portavoce del Ministero degli Esteri, nel briefing quotidiano ha risposto che �l’affermazione che la Cina utilizzi le gru per raccogliere informazioni che minacciano la sicurezza nazionale americana � del tutto assurda, si inquadra nell’abuso di potere statale per danneggiare prodotti e aziende cinesi nel mondo�.


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23 febbraio 2024 (modifica il 23 febbraio 2024 | 11:03)

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