DAL NOSTRO INVIATO
TEL AVIV – �Qual � il motivo della sua visita?�. �Oggi alla Corte di giustizia dell’Aja c’� il processo�. �Uhm… E su che cosa?�. �Si deve stabilire se la guerra israeliana a Gaza sia un genocidio�. �Uhm… E la sua famiglia � al sicuro?�. �S�, grazie. Ma quelli sotto processo siamo noi israeliani…�.
Israele sotto accusa, iniziato all'Aja il processo per genocidio a Gaza
Istanza presentata dal Sudafrica. Anche se fosse raggiunto un pronunciamento che qualifichi questa guerra come genocidio, Israele potrebbe comunque ignorarlo

All’aeroporto di Amsterdam-Schipol, racconta il giornalista israeliano Nadav Eyal su Yedioth Ahronot, nemmeno i poliziotti di frontiera sanno bene che processo sia. �Un dovere morale, perch� non possiamo assistere a un genocidio in atto�, dice il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, che ha intentato la causa. �Questo processo � l’affaire Dreyfus del XXI secolo�, risponde l’ex premier israeliano Naftali Bennett. Di sicuro, un caso senza precedenti: � la prima volta che Israele accetta un giudizio internazionale e si difende nel processo, non dal processo.
L'ACCUSA
Il 29 dicembre � stato il Sudafrica a presentare un’istanza di 84 pagine. Motivo: i tre mesi di guerra a Gaza starebbero violando l’articolo 9 la Convenzione di Ginevra per la prevenzione del genocidio, ratificata dalla Knesset nel 1950, oltre che lo Statuto di Roma che per primo (1948) defin� il reato genocidario, ovvero ogni atto che abbia �l’intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo identificato su base etnica, religiosa, razziale o nazionale�.
�Gli atti e le omissioni d’Israele – si legge nell’esposto sudafricano – rivestono carattere di genocidio perch� accompagnano l’intento specifico richiesto di distruggere i palestinesi di Gaza, in quanto parte del gruppo nazionale, razziale ed etnico pi� ampio dei palestinesi�. Il team dell’accusa � guidato dal ministro della Giustizia di Pretoria, Ronald Lamola, dalla giurista sudafricana Adila Hassim, da diplomatici ed esperti politici: uno � Jeremy Corbyn, l’ex leader laburista britannico, investito dalle polemiche quando s’� rifiutato di definire Hamas un’organizzazione terroristica. Secondo l’accusa, il governo Netanyahu non adempie �ai suoi obblighi di prevenire il genocidio�, sta spingendo la popolazione gazawi sull’orlo della carestia e non ha alcuna intenzione di punire chi inciti o si macchi di questi crimini. Perch� il Sudafrica? �Una questione di principio�, dice Ramaphosa. Anche prima della guerra, il presidente aveva pi� volte definito la Striscia �un lager� e l’aveva paragonata al Sudafrica dell’apartheid. Il suo partito � l’African National Congress di Nelson Mandela, cha ha sempre sostenuto la lotta palestinese. Qualcuno vi vede anche un calcolo politico, perch� quest’anno si vota e l’Anc � stata accusata, in patria, d’aver abbandonato gli ideali fondanti di Madiba.
LA DIFESA
Israele s’� affidato a cinque avvocati internazionali, coordinati dall’inglese Malcolm Shaw, accademico di Cambridge. La Cig � composta da 15 giudici e due possono essere nominati dai Paesi in causa: Netanyahu ha scelto a sorpresa l’ex presidente della Corte suprema israeliana Aaron Barak, 87 anni, scampato alla Shoah in Lituania. Uno che faceva gi� lo stagista ai tempi del processo Eichmann, era a Camp David con Menachem Begin e non s’� mai risparmiato negli attacchi a nazionalisti e religiosi, criticando lo stesso Bibi: la sua nomina a rappresentante d’Israele � stata contestata da diversi ministri estremisti, che lo considerano una specie di nemico pubblico numero uno per le sue dure parole sulla (contestatissima) riforma giudiziaria voluta dalla destra.
All’Aja, Netanyahu punta a evitare innanzi tutto qualsiasi ordine restrittivo, che costringa a rallentare o fermare la guerra. Quanto alle accuse di genocidio, le giudica �infondate e oltraggiose�, specie perch� rivolte a un Paese che �dopo la Shoah � stato tra i fondatori della Corte internazionale di giustizia – dice il premier -. Chi avrebbe mai creduto che avrebbero cercato d’accusarci di genocidio, quando � stata Hamas ad averne commesso uno, intenzionale, contro di noi?�. Per sensibilizzare il mondo, ieri il governo israeliano ha aperto un sito web postando nuove, cruente immagini della strage del 7 ottobre.
LE CIFRE
Dopo quasi cento giorni di guerra, secondo Hamas, i morti nella Striscia sono pi� di 23.357. I feriti, 59.410. Ottomila i dispersi. A morire, pi� del 60%, sono donne e bambini. L’85 per cento della popolazione, oltre un milione e 900mila gazawi, � stata costretta a sfollare verso sud e sta dove pu�: i rifugi approntati da Onu e Mezzaluna rossa, circa 120, ospitano profughi quattro volte pi� della loro capienza. 142 funzionari delle Nazioni unite sono morti nei bombardamenti. Tre quarti degli ospedali sono distrutti o inservibili. Il 70 per cento delle case � polverizzato o inabitabile. C’� carenza d’acqua potabile e di cibo, ci sono tracce d’epidemie in corso. Dall’altra parte, sono stati pi� di 1.200 gli israeliani ammazzati nell’attacco di Hamas del 7 ottobre: 364, solo quelli del festival musicale Nova a Reim. Neonati bruciati, donne stuprate, violenze indicibili. Sono stati 253, inoltre, i rapiti: 136 sono ancora nei tunnel di Gaza (quattro di loro sono stati sequestrati nel 2014, e non sono mai pi� tornati). Dopo l’attacco, 200mila israeliani sono stati costretti a sfollare dal sud e dal nord del Paese, per le minacce sia di Hamas che degli Hezbollah libanesi.
CHI GIUDICA
La Corte internazionale di giustizia (Cig) dell’Onu, pi� conosciuta come Tribunale internazionale dell’Aja, dirime le controversie tra gli Stati aderenti e non � da confondere con la Corte penale internazionale, che sta sempre all’Aja e processa i crimini di guerra individuali, ma non dipende dalle Nazioni unite e non � riconosciuta da Paesi come gli Usa e lo stesso Israele.
La discussione introduttiva � in due udienze pubbliche, al Palais de la Paix. L’inizio � dedicato alle argomentazioni delle parti, tre ore a testa: oggi i sudafricani, domani gli israeliani.
Ci sono due strade: il provvedimento immediato e la sentenza motivata. Questo significa che un procedimento della Cig pu� durare in genere dai quattro ai sei anni, ma in questo caso potrebbe bastare un mese o anche meno, perch� s’arrivi a un’ingiunzione urgente che pu� avere effetto vincolante. Non si prevede che verr� chiesto formalmente un cessate il fuoco: quel che i giudici dell’Aja possono fare, � emettere ingiunzioni contro Israele, un ordine pi� generico di cessare le uccisioni e i �gravi danni fisici e mentali inflitti�, indurlo a consentire gli aiuti umanitari e ad avviare un’inchiesta indipendente, consentendo magari ai palestinesi sfollati di tornare nel nord di Gaza. Tutte le sentenze della Cig sono definitive e senza appello, sono autorevoli e hanno un impatto sulle relazioni internazionali.
Un eventuale pronunciamento che qualifichi questa guerra come genocidio, per la maggior parte dei giuristi, non comporta per� effetti diretti: il Paese sotto processo pu� ignorarlo (Israele ha gi� fatto capire che questa sar� la linea: in genere, tutti i pi� recenti pronunciamenti Onu sono stati criticati e disattesi). Ci sono precedenti: nel 2022, l’Ucraina ha citato in giudizio la Russia, ma Putin non sembra affatto intenzionato a rispettare le decisioni della Corte. Lo stesso � accaduto nel 2019, quando il Gambia (musulmano) ha trascinato alla sbarra Myanmar, per le persecuzioni del popolo Rohingya.
CHI STA CON CHI
Il Sudafrica � tra i fondatori dei Brics: sono tutti Paesi – dal Brasile alla Russia, dall’India alla Cina – che sostengono Gaza. Sulle stesse posizioni s’� schierata la Lega araba. Per i diretti interessati di Hamas, �la Corte non si deve piegare alle regole dettate dagli Usa – dice Osama Hamdan, delle Brigate Al Qassam -, perch� Washington continua a guardare la questione Gaza attraverso una visione israeliana�.
Sull’altro fronte, gli Usa si sono gi� pronunciati: �L’accusa di genocidio � totalmente infondata�, ha detto il segretario di Stato, Anthony Blinken. Lo stesso la gran parte dei Paesi europei, sia pure con sfumature diverse: �Il genocidio � un’altra cosa – sostiene il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani -. Qui c’� un attacco che colpisce la popolazione civile. Continuiamo a invitare Israele a non superare i limiti della giusta reazione, ma non si pu� dimenticare quel che � successo il 7 ottobre�.
Discorso a parte la Gran Bretagna: il ministro degli Esteri, David Cameron, ha criticato i sudafricani e per� ha ipotizzato che, �a Gaza, gli israeliani potrebbero avere violato il diritto internazionale�.
Il rumore delle parole, nell’aula del Palais de la Paix, avr� un’eco in tutto il mondo. Ma ora silenzio, entra la corte.
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11 gennaio 2024 (modifica il 11 gennaio 2024 | 12:57)
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