L'Università di Torino e lo stop al bando, Susanna Terracini: «Il mio unico "no" nel Senato accademico»

Видео по теме

diTeresa Cioffi

La docente e la pressione sul Senato: «Alcuni colleghi erano convinti del boicottaggio accademico. Ma ho avuto l’impressione che ci sia stata un po’ di superficialità nel volere assecondare le istanze degli studenti»

«La ricerca deve essere uno strumento di pace», ribadisce Susanna Terracini, presidente del dipartimento di Matematica dell’Università degli Studi di Torino. È stata l’unica a votare contro la mozione del Senato Accademico che ha sospeso il bando di ricerca in collaborazione con Israele. «Il Senato dell’Università ritiene non opportuna la partecipazione al bando del Ministero degli Esteri (Maeci) visto il portarsi della situazione di guerra a Gaza». Questa la risposta dell’ateneo dopo le pressioni dei collettivi, che hanno interrotto la seduta accademica. Un esito che Terracini commenta con preoccupazione: «Ho avuto l’impressione che ci sia stata un po’ di superficialità nel volere assecondare le istanze degli studenti».

In che senso?
«Con questa mozione pare che il Senato Accademico abbia voluto dare conto alle istanze degli studenti. I collettivi in realtà chiedevano molto di più, cioè la fine di ogni collaborazione con Israele. In questo caso si tratta solamente di un bando, che oltretutto esula da qualsiasi fine bellico. Si parlava del settore agricolo e tecnologico, ma ribadisco nessun fine bellico».

E per quale motivo i suoi colleghi hanno votato a favore secondo lei?
«Alcuni colleghi erano convinti del boicottaggio accademico. Ma la maggior parte, secondo me, non si è mossa con quell’intenzione, ritenendo semplicemente la mozione come debole e circoscritta a un unico bando. Altri forse non hanno voluto arroccarsi in una posizione, andando quindi incontro agli studenti».

Una sottovalutazione?
«È possibile. Anche perché alcuni docenti condividevano con me l’idea che la ricerca scientifica internazionale è sempre una opportunità. Poi invece hanno votato a favore della mozione. Per gli esseri umani c’è sempre un elevato margine di contraddizione».

Che non condivide?
«Le idee necessitano coerenza e costanza. Sarà una deformazione professionale, sono docente di Matematica Pura».

Secondo lei la ricerca non è un’arma?
«Non ho detto questo. La ricerca può diventare un’arma, la questione morale è più che attuale. Ma, nello specifico del bando, non ci sarebbe stato rischio. È necessario valutare sempre caso per caso, bando per bando. Collaborazione per collaborazione. Per il resto ritengo che la formazione, la ricerca e lo studio siano sempre motivo di crescita, per ogni Paese. E con questa mozione, oltretutto, non viene permesso ad alcuni ricercatori di lavorare».

Meloni si è detta “preoccupata”.
«Anche io mi sono preoccupata. Perché ho capito che quella mozione poteva andare oltre la questione del singolo bando, cosa poi avvenuta. Per questo ho votato contro».

La Premier ha detto anche che l'istituzione si è piegata al volere degli studenti, cosa ne pensa?
«Le istituzioni accademiche dovrebbe essere più capaci di discernere e capire che le situazioni sono più complicate, dovrebbero evitare di far propri slogan o azioni semplicistiche. Penso anche che non sia stato al cento per cento voluto. Forse la volontà è stata quella di trovare un compromesso, che a mio avviso è venuto male». 

Unico voto contrario, come si è sentita?
«Sola. Poi ho saputo che in realtà c’erano più colleghi che erano d’accordo con me. Ho ricevuto tanti messaggi di sostegno».

Attacchi?
«Nessuno».

Pensa che sia in corso un genocidio a Gaza?
«No, penso sia in corso un’orribile strage che rasenta il crimine di guerra. Il genocidio è l’intenzionale soppressione si tutti gli individui appratenti a un popolo considerato nemico, che non è l'elemento fondante dell'azione israeliana. Anche se gli effetti non sono poi così diversi, questo lo dobbiamo dire». 

Ritiene che questa mozione sia un punto di non ritorno?
«Le parole sono quelle. Io non so se questa mozione verrà riproposta per altre azioni congiunte fra Italia e Israele. La strategia di Unito è sempre stata quella di aprirsi, con progetti internazionali, spero che si mantenga questa linea».

Su Instagram

Siamo anche su Instagram, seguici: https://www.instagram.com/corriere.torino/?hl=it

La newsletter del Corriere Torino

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Torino e del Piemonte iscriviti gratis alla newsletter del Corriere Torino. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 7 del mattino. Basta cliccare qui

21 marzo 2024 ( modifica il 21 marzo 2024 | 18:10)

- Leggi e commenta