Regno Unito, il leader Labour loda la Thatcher: “Ha risvegliato lo spirito imprenditoriale del Paese”. Critiche dalla sinistra

LONDRA – Per la sinistra britannica ed europea è stata un simbolo dell’odiato neoliberismo, delle privatizzazioni a oltranza, della lotta contro lo sciopero dei minatori. Ma il leader laburista Keir Starmer elogia Margaret Thatcher, apprezzandola come una efficiente modernizzatrice. In un chiaro tentativo di guadagnare simpatie e voti nell’elettorato avversario, Starmer ha scritto un articolo per il quotidiano conservatore Daily Telegraph, in cui afferma che la “lady di ferro”, come era soprannominata, fu un primo ministro capace di “significativi cambiamenti” e che diede via libera “all’istintivo spirito imprenditoriale” del Regno Unito, facendo uscire il Paese “dal torpore”.

Parole che non piacciono alla sinistra radicale, né qui, né in Europa, ma l’attuale capo del Labour ha fatto di tutto per prendere le distanze dalla linea del suo predecessore Jeremy Corbyn, che nel 2019 guidò il partito alla peggiore sconfitta alle urne dell’ultimo secolo. E per adesso i sondaggi danno ragione a Starmer, che ha 20 punti di vantaggio sui Tories del primo ministro Rishi Sunak: tutti predicono che nel 2024, quando si terranno le prossime elezioni, i laburisti torneranno al potere, dopo quattordici lunghi anni all’opposizione.

Ripetendo la formula che permise a un altro leader laburista, Tony Blair, di vincere tre elezioni consecutive, record imbattuto nella storia britannica, e di governare per un decennio, Starmer punta a conquistare consensi al centro dell’elettorato, per ampliare la propria base, piuttosto che a compiacere la minoranza radicale che si entusiasmava per i progetti socialisti di Corbyn ma veniva puntualmente battuta dai conservatori alle urne. Starmer non rinuncia al progetto di una società più giusta, ma – come Blair – promette di arrivarci con il pragmatismo e l’efficienza, non con lo spirito rivoluzionario corbyniano.

“La Gran Bretagna è piena di gente che si sente disillusa, frustrata e preoccupata”, scrive il leader laburista sul Telegraph. “Molti di loro hanno sempre votato conservatore ma sentono che quel partito li ha delusi. Li capisco. Ho visto un fenomeno analogo nel mio partito e ho agito per cambiarlo”. Nell’articolo Starmer riconosce che l’immigrazione clandestina è “una questione di seria inquietudine” e accusa il governo Sunak di avere sprecato opportunità economiche e mancato di realizzare “le possibilità create dalla Brexit”. Pur avendo votato per rimanere nella Unione Europea ed essendosi battuto per organizzare un secondo referendum sulla Ue, ora Starmer afferma che la questione è chiusa e che non cercherà di ribaltare la decisione presa nel 2016, impegnandosi piuttosto a fare funzionare meglio la Brexit e a raggiungere accordi più vantaggiosi con l’Europa.

Nell’intervento pubblicato dall’edizione domenicale del Telegraph, Starmer loda anche Blair e un altro leader laburista del passato, Clement Attlee, ma insieme a loro elogia la Thatcher. “Ogni momento di significativo cambiamento nella moderna politica britannica è cominciato con la realizzazione che la politica deve mettersi al servizio del popolo, piuttosto che dettargli quel che deve fare”, scrive. “Margaret Thatcher cercò di tirare fuori la Gran Bretagna dal torpore liberando il suo spirito imprenditoriale. Tony Blair reinventò un Labour obsoleto facendone un partito che poteva rappresentare l’ottimismo degli anni ’90. E un secolo fa Clement Attlee affermò che il Labour deve essere il partito del patriottismo e del senso del dovere, non dell’astratta teoria”. Saranno probabilmente questi i riferimenti e i cavalli di battaglia del Labour di Keir Starmer, nella campagna elettorale prevista fra il maggio prossimo e la fine del 2024.

La reazione della corrente più radicale del Labour non si è fatta attendere: “Margaret Thatcher ha distrutto le comunità della classe operaia, privatizzato i nostri servizi pubblici e demolito le fondamenta dello stato sociale creato dal partito laburista nel dopoguerra”, commenta un portavoce di Momentum, il movimento giovanile che diede un contributo decisivo all’elezione di Corbyn alla guida della sinistra britannica. “Questa è una svolta a destra e un abbandono dei valori laburisti”.

Ma l’articolo di Starmer ha irritato, o messo in allarme, anche la destra: Richard Haley, presidente del partito conservatore, commenta che il leader laburista “direbbe qualsiasi cosa per essere eletto, ecco un altro classico esempio in cui dice quello che la gente vorrebbe sentire”. Dire quel che la gente vuole sentire, del resto, è ciò che generalmente fanno tutti i politici, se vogliono provare a vincere le elezioni. E Starmer risponde alle critiche affermando in un’intervista alla Bbc: “Il mio articolo non significa che io sia d’accordo con tutto quello che ha fatto la Thatcher”.