Potere, affari e carcere. Vita (spericolata) da Verdini: io, il più informato di tutti

di Fabrizio Roncone

La detenzione domiciliare dorata a Pian de’ Giullari. Dai consigli a Salvini alla speranza dei servizi sociali

 Potere, affari e carcere. Vita (spericolata) da Verdini: io, il più informato di tutti

Verdini? �S�, dai: Verdini�.

Chiedono un pezzo su Denis Verdini. Il progetto � di impaginarlo tipo �personaggio parlante�, un po’ ritratto e un po’ colloquio (piano, ragazzi: guardate che � un detenuto).

A quelli che stanno in via Solferino � venuta un’idea davvero poco natalizia, perch� questa � una storia senza lieto fine, senza buoni e anzi con un cattivo che, nell’immaginario collettivo (la fisicit� non l’aiuta), � di quelli seri: per� bisogna ammettere che Verdini sta dentro un racconto emblematico, una grandiosa parabola di vita e di politica, vecchia e pure nuova (� il pap� di Francesca, la fidanzata di Matteo Salvini, quindi � il suo simil suocero), con tanto berlusconismo vissuto e goduto, a lungo consigliere fidato del Cavaliere e comandante in capo delle sue truppe parlamentari, contemporaneamente anche faccendiere e imprenditore, tra intrighi che i magistrati chiamarono P3 e molte scabrose amicizie (compresa quella fraterna con Marcello Dell’Utri), perci� protagonista assoluto di stagioni piene di grazia e di potere che non sono eterne per nessuno, finiscono quasi per tutti e infatti sono finite anche per lui, prima a colpi d’inchieste e dopo con le sentenze, dure e definitive, ben due, mica una, e sempre per bancarotta (6 anni e 6 mesi per il crac del Credito Cooperativo fiorentino, di cui � stato per un ventennio presidente, e altri 5 anni e mezzo per le macerie in cui ha lasciato la Societ� Toscana di Edizioni-Ste).

L’ex senatore avr� sempre lo stesso numero di cellulare? (forse s�: ma — per adesso — squilla a vuoto).

Chi rovista nelle esistenze delle persone � abituato a (quasi) tutto: certo � un’esperienza nuova telefonare a un recluso. Se risponde, la curiosit� primaria � capire come abbia accolto l’ultima umiliazione (i titoli, su alcuni quotidiani, dicevano pi� o meno cos�: �Un tutore gestir� il suo conto corrente�).

Intanto: spedirgli un WhatsApp. E aspettare. Non scappa.

Avendo 70 anni suonati, Verdini � potuto passare dal carcere a una cella magnifica che nemmeno � la sua leggendaria regia fiorentina di Pian de’ Giullari, ma un villone accanto, tra glicini sontuosi, altrettanto confortevole. Lui inchiodato l� — pu� uscire, come previsto dal regolamento penitenziario, dalle 11 alle 15, ma senza lasciare la citt�, senza incontrare pregiudicati — e noi cronisti inchiodati a certi ricordi nitidi. Sembra ieri. Dove c’� lui che arriva al Senato, nel corridoio dei Busti, con la criniera bianca e il passo felpato da grosso felino che gli viene grazie ai suoi mocassini di camoscio blu, scarpette simili a quelle di Flavio Briatore, ma senza nappine e senza iniziali: che invece sono sulla camicia di cotone giapponese tagliata su misura, i polsini stretti da gemelli d’oro, e d’oro massiccio — un padellone con le lancette — � il suo orologio. Si volta lo storico Miguel Gotor, all’epoca senatore dem: �� antropologicamente diverso�. Per� sa fare il suo lavoro. Ai berluscones ripete: �Chi deve fare la pip�, la faccia subito. Dall’Aula uscirete solo quando ve lo dir� io�.

Verdini � stato forse l’uomo pi� potente dell’ultima stagione di luci accese a Palazzo Grazioli. Con lui c’erano Daniela Santanch� e Daniele Capezzone, detestato da Dud�, il barboncino di Francesca Pascale, che gli ringhiava saltando tra i divani. Lei, in cucina, nel ruolo dell’aspirante moglie del capo, che controllava il prezzo dei fagiolini (�15 euro al chilo? Ma siete pazzi?�) e gli altri in salotto, tra i putti e le trame. Poi un pomeriggio Renato Brunetta osa contraddire Verdini e si ritrova preso alla gola, e appeso — letteralmente — al muro.

Che anni. Che storie. Un’altra volta Denis � costretto a salire sulla sua Mercedes (sempre macchine fiammanti come astronavi) per correre dietro a Nicola Cosentino, detto �Nick o’ americano�, deputato casertano vicino al clan dei Casalesi. Berlusconi non lo vuole ricandidare e quello allora ha afferrato il dossier con le liste elettorali e scappa, si butta sull’autostrada per Napoli, e Denis dietro, nel buio, a duecento all’ora, insieme a Nitto Palma. �Nick, brutto idiota: ti ordino di fermarti� — perch� Denis risolveva anche questo tipi di problemi.

Personaggione. Cresciuto tra i vicoli di Fivizzano — la Lunigiana dei Malaspina e poi del mite Sandro Bondi, poeta — trasferitosi in seguito a Campi Bisenzio, il padre, rigido ufficiale degli alpini, lo cresce con regole militari: quando il ragazzo � troppo vivace, lo chiude in biblioteca. Cos� impara a memoria interi canti della Divina Commedia, s’appassiona a Montale, ma all’Universit� di Firenze, dove si laurea in Scienze politiche, incontra due docenti — Giovanni Spadolini e Giovanni Sartori — che gli scatenano la passione per la politica. Ben presto, s’accende per� anche quella per gli affari. Di ogni tipo. Dal commercio internazionale di carni all’eolico, passando per le banche, l’editoria. Il Cavaliere ne apprezza il cinismo feroce, l’efferata spregiudicatezza. Denis contraccambia: �Impossibile resistere al suo fascino. Ma io, sia chiaro, m’innamoro delle donne. Non vorrei scriveste che oltre ad essere massone, sono pure gay�. � lui che presenta Matteo Renzi ad Arcore. Dicendo: �Non � dei nostri, ma � molto bravo. E poi non ho mai visto un comunista pi� anticomunista�. Il cosiddetto Patto del Nazareno sar� il capolavoro di Denis: con Renzi, segretario del Pd, seduto sotto la foto del Che, e il Cavaliere sotto quella di Bob Kennedy.

I neuroni sfrigolano: abbiamo visto davvero di tutto, in questi tragici anni. Ma squilla il cellulare. � lui.

�Buonasera: l’ho richiamata per pura cortesia... Per� mi � vietato parlare con i giornalisti. La prego di non mettermi nei guai. Anche se, ovviamente, possono togliermi la libert�, ma non le idee. E io, attualmente, con tutto il tempo che ho a disposizione, sono pure la persona pi� informata d’Italia�.

Allora meglio restare ai retroscena. In cui lui, con la scusa di venire a Roma dal dentista, e non potendo pi� sedersi nel suo ufficio all’aperto (il bar Ciampini), si chiude nell’ufficio del figlio Tommaso (imprenditore nella ristorazione) e telefona, suggerisce, cerca di incidere ancora. Ma pure osserva: la Meloni, ad esempio, pensa che debba essere valutata sui fatti, e per adesso sono pochi. Riflette sul berlusconismo: stagione piena di speranze e, certo, di fallimenti. E immagina un libro per raccontare la sua vicenda giudiziaria. Che attraversa con l’obiettivo d’essere affidato ai �servizi sociali�, non del fine pena. Quanto al genero Salvini: gli ha consigliato di non travestirsi pi� da guardia forestale, di smetterla con i selfie mentre mangia pane e Nutella. Gli ha detto: sei un ministro, datti un contegno da ministro (questi suoceri sempre un po’ brontoloni, no?).

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21 dicembre 2023 (modifica il 21 dicembre 2023 | 07:25)

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