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Borse, bond, liquidità: 3 ricette per investire nell’incertezza (due prudenti, una rischiosa)
Inflazione in calo, ma ancora difficile da domare. Banche centrali attendiste (e indecise): bond su e giù. Wall Street senza freni, nonostante guerre in corso e tensioni geopolitiche in aumento. È uno scenario complicato da interpretare sui mercati. Ci vorrebbe un portafoglio per sorvolare l’incertezza: quante e quali azioni, quanto reddito fisso? E la liquidità? L’equilibrio tra rischio e rendimento non è facile da trovare: dipende dall’orizzonte del proprio investimento e dalla misura in cui si è disposti a tollerare l’inevitabile oscillazione dei prezzi. Incrociando queste variabili, con l’aiuto di Progetica, l’Economia del Corriere ha disegnato tre portafogli. Uno difensivo, con un obiettivo a un anno o poco più: preservare il capitale al netto dell’inflazione. Uno bilanciato, per guadagnare sulla media distanza, tre anni, senza correre troppi rischi: equivale a una potenziale discesa massima del 12% lungo il percorso. Infine c’è anche un paniere «aggressivo» per chi ha davanti a sé 10 anni e si sente in grado di tollerare senza indugi ampie ondate di volatilità pur di avere accesso a ritorni più attraenti, sopra il 5% in termini reali, tolta l’inflazione. «È fondamentale valutare con attenzione la propria capacità di sopportare le perdite, anche temporaneamente: una sovrastima del rischio potrebbe indurci a rinunciare ad importanti opportunità — osserva Claudio Grossi, partner di Progetica —. Viceversa, guardare solo al rendimento, senza ponderare i rischi d’incorrere in temporanee riduzioni del capitale — fino al 30% nel caso del portafoglio con un’esposizione azionaria del 70% — esporrebbe l’investitore alla tentazione di uscire in anticipo dall’investimento, cristallizzando la perdita».