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“Il capo di al Jazeera al-Dahdou è un amico. L’uccisione di suo figlio è una nuova prova che noi giornalisti siamo nel mirino”
Rafah — È stata una notte molto dura, l’ennesima. Non siamo riusciti a chiudere occhio: ci hanno tenuto svegli i rumori dei bombardamenti sulla vicina Khan Yunis - così forti da far tremare le case - e i droni, che adesso volano molto vicino senza soluzione di continuità. Ormai abbiamo capito che dopo la perlustrazione aerea del drone arriverà un bombardamento, quindi anche solo il ronzio di un velivolo guidato da remoto rende tutti molto nervosi.