Giusto evitare i manganelli ma Hamas non significa pace
Caro Aldo,
un altro caso sociopolitico è scoppiato, le forze dell’ordine che manganellano studenti, poco più che ragazzi, con accanimento; le immagini sono chiare e inconfutabili. La premier, con tutto il suo governo tace, il ministro dell’Interno balbetta, ma insomma stiamo andando verso una deriva autoritaria? Vorrei sentire cosa ne pensa.
Duilio Sfalcin
Ho trovato fuori luogo le cariche della polizia sui cortei dei ragazzi pro Palestina. Quando la protesta, criticabile quanto si vuole, si svolge, come a Pisa, a Firenze, in modo pacifico e responsabile, non si giustifica la reazione violenta delle forze dell’ordine che hanno colpito più volte studenti minorenni. Non stanno esagerando le forze dell’ordine e il governo di destra nella gestione dell’ordine pubblico?
Domenico Mattia Testa
Cari lettori,
Da giorni moltissimi di voi commentano i fatti di Pisa. Nella politica italiana, è scattato l’automatismo per cui la destra sta con la polizia e la sinistra con i manifestanti. Ma i poliziotti sono lavoratori, che dovrebbero stare a cuore anche alla sinistra; e tutelare i manifestanti significa tutelare la libertà, che dovrebbe stare a cuore anche alla destra. Ogni caso andrebbe esaminato nel modo più equanime possibile. Nel caso di Pisa, l’immagine di un manifestante che dà un calcio a uno scudo dei poliziotti non giustifica a mio avviso una reazione così dura, che come quasi sempre accade non si accanisce sui facinorosi ma sui più giovani, inesperti, inoffensivi. L’intervento del presidente della Repubblica, condiviso dal ministero degli Interni, è stato puntuale e imparziale. Restano da fare due considerazioni. Chiedere la pace in Palestina, e in particolare il cessate il fuoco a Gaza, non significa essere pro Hamas. Lo chiede anche Biden, che non è certo pro Hamas. È vero però che in Italia alcuni ambienti estremisti, sia di sinistra sia di destra, hanno manifestato simpatia per Hamas. Ora, non tutti i fenomeni si possono leggere con le categorie occidentali. Ma l’integralismo islamico è oggettivamente un fenomeno conservatore, anzi reazionario. Sessismo, maschilismo, potere temporale del clero: l’Iran e i movimenti finanziati dall’Iran e dal Qatar non sono certo un modello di progressismo. Sorprende che possano affascinare giovani che progressisti si definiscono. Poi ovviamente dietro Hamas non c’è solo l’integralismo islamico ma anche una componente nazionalista. Però tutta la storia di Hamas — i legami con la destra israeliana, il golpe contro Fatah a Gaza, l’attacco criminale del 7 ottobre, l’uso dei civili di Gaza come scudo — è una storia che si ritorce contro il popolo palestinese.
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«Musica e karaoke, i benefici per i pazienti psichiatrici»
«Un ventaglio di benessere per i pazienti della Psichiatria» è il titolo del progetto presentato alla Fondazione Nuovo Ospedale in un’ottica costante di umanizzazione delle cure. La fase acuta, che porta il malato in fase di importante scompenso ad entrare nel nostro servizio getta il paziente e la sua rete familiare (quando presente) in un baratro. Lo sguardo è perso nel fondale della paura. Da qui nasce il nostro intento: trasformare un’esperienza mortificante come il ricovero, in un’esperienza significativa per il paziente. Come fare? Partendo dalla musica. Vorremmo dotare il nostro reparto di una sistema che permetta il karaoke, attraverso il quale il paziente sceglie il brano che più lo rappresenta e cantando stabilisce un ponte reale e strutturato tra il sentire e l’agire, creando una sorta di contenitore espressivo all’interno del quale vive un’opportunità in cui dà voce alle proprie emozioni, anche le più recondite. Vorremmo dotare il reparto di un sistema di filodiffusione per estendere i benefici della musica anche alle zone di passaggio. Il progetto non vuol essere una bacchetta magica. Esso, mantenendo come principale il trattamento medico e farmacologico, intende porre al centro l’individuo attraverso il prendersi cura, fondamento del nostro essere. Tutto questo non potrebbe essere possibile senza la guida della Direzione Generale e Direzione delle Professioni Sanitarie dell’Asl Cn2 e al costante aiuto della Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra a partire dall’allestimento delle camere di degenza, alla realizzazione del giardino terapeutico della Psichiatria e di molti altri progetti.
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