Auto vecchia, vita nuova: basta un impianto a Gpl o metano

I prezzi delle auto sono in continua crescita, tanto che, secondo un’analisi del Centro Studi Fleet&Mobility, nel 2023 la spesa media degli italiani per il loro acquisto � stata di ben 28 mila euro. Che cosa si pu� fare, allora, per allungare la vita della propria vettura, cercando di sfruttare la possibilit� di circolare concessa da alcune amministrazioni locali anche nelle Ztl e in occasione dei blocchi del traffico? Adottare l’alimentazione a Gpl o a metano, considerati carburanti meno inquinanti. La spesa per la trasformazione non � irrisoria, visto che bisogna mettere in conto un esborso medio da 1.000 a 2.000 euro per il Gpl e di circa 2.000 euro per il metano, ma bisogna tenere conto di due aspetti favorevoli. Innanzitutto, il costo inferiore di questi carburanti: verso la fine di luglio, per esempio, in Lombardia il prezzo medio al litro del gasolio era di 1,735 euro e quello della benzina di 1,841 (entrambi al self-service), mentre quello del Gpl era di 0,686 euro al litro e quello del metano di 1,301 euro al kg. Vero � che il potere calorifico dei gas � inferiore (in pratica, a pari quantit� si percorrono meno chilometri), ma il gap rimane comunque favorevole. Il secondo e, forse, pi� importante aspetto positivo � dato dalla disponibilit�, a partire dal 1� luglio scorso, degli incentivi statali.

Riduzione in fattura

L’Ecobonus-Retrofit, com’� stato battezzato, ha una validit� retroattiva, perch� pu� essere erogato per le prime installazioni dell’impianto a Gpl o metano effettuate a partire dal 25 maggio 2024. Si pu� ottenere il contributo per auto che abbiano un’omologazione non inferiore a Euro 4; a richiederlo devono essere delle persone fisiche. Inoltre, non � necessaria alcuna rottamazione di altri veicoli, n� si tiene conto del reddito ISEE del richiedente. Gli importi degli incentivi statali sono di 400 euro per gli impianti a Gpl e di 800 euro per quelli a metano: quest’ultimo � considerato pi� ecologico e, quindi, meritevole di un contributo pi� alto. Per ottenere l’incentivo non � necessaria alcuna domanda: � l’installatore autorizzato, che deve utilizzare un impianto dotato di omologazione italiana o UN, a richiedere il rimborso al ministero, dopo aver praticato la riduzione in fattura al cliente. Lo stanziamento iniziale prevedeva fondi per poco meno di sei milioni di euro per il metano e di poco meno di quattro milioni per il Gpl: � possibile verificare in ogni momento la dotazione residua sul sito del Mise.

I limiti di utilizzo

La scelta del gas comporta per� la consapevolezza di alcune peculiarit� di questo tipo di alimentazione. La prima riguarda la rete di distribuzione che, soprattutto per quanto riguarda il metano, non � uniforme nel territorio italiano, ma vede una prevalenza del Centro-Nord per il metano. Poi, non bisogna dimenticare che la presenza delle bombole pu� comportare una riduzione dello spazio per i bagagli. Ancora: se per il metano non sono previste restrizioni per la sosta nei parcheggi sotterranei, per il Gpl, che ha una densit� maggiore di quella dell’aria, per scongiurare il rischio di esplosioni � ancora in vigore il divieto di ricoverare il veicolo a un livello inferiore al primo piano sotterraneo, sempre che l’impianto risponda alla normativa ECE/ONU 67-01. Anche per i viaggi in traghetto � necessario segnalare la presenza dell’impianto sulla propria auto. Infine, le norme prevedono la sostituzione del serbatoio del Gpl dopo dieci anni dalla sua installazione e la revisione di quello del metano ogni quattro anni (la sua durata � invece di vent’anni). Nel calcolo della convenienza, dunque, bisogna tenere conto anche del costo di queste operazioni, che per il Gpl pu� arrivare a 500 euro. Tutti questi interventi devono essere effettuati presso officine abilitate, che ne rilasciano la certificazione.

2 agosto 2024 (modifica il 2 agosto 2024 | 13:41)

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