Carla Bruni interrogata come persona coinvolta nei fatti nell'inchiesta sui fondi libici per la campagna elettorale di Sarkozy

diStefano Montefiori 

L'inchiesta riguarda il sospetto dietrofront dell'intermediario Takieddine, il principale accusatore di Sarkozy, il coinvolgimento di "Mimi" Marchand  e il ruolo della première dame

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PARIGI - Carla Bruni-Sarkozy è stata interrogata questa mattina nell’ambito dell'inchiesta sulla ritrattazione dell'intermediario Ziad Takieddine, che aveva accusato Nicolas Sarkozy di aver finanziato la sua campagna presidenziale del 2007 con fondi libici e poi, nel 2020, aveva compiuto una clamorosa – e sospetta - marcia indietro rimangiandosi le precedenti dichiarazioni. 

La ex première dame è già stata ascoltata come testimone nel giugno 2023, e questa volta viene interrogata con lo status giuridico di persona coinvolta nei fatti dagli investigatori dell'Office central de lutte contre la corruption et les infractions financières et fiscales (OCLCIFF) di Nanterre.

Il coinvolgimento di Carla Bruni-Sarkozy deriva da "Mimi" Marchand, una delle più potenti donne di comunicazione di Francia, amica tra l’altro di Emmanuel e Brigitte Macron. Mimi Marchand è sospettata di avere avuto un ruolo chiave nell’operazione che ha portato Takieddine a ritirare le accuse contro Sarkozy, e ha sostenuto di essersi incontrata a questo proposito con la moglie di Nicolas Sarkozy. 

Il caso è esploso nel novembre 2020, quando Ziad Takieddine, il principale testimone d'accusa di Nicolas Sarkozy dal 2012, ha fatto uno spettacolare dietrofront sulla rete tv BFM e su Paris Match, affermando che l'ex capo di Stato non aveva «ricevuto un centesimo, in contanti o meno, per le elezioni presidenziali del 2007» dal defunto dittatore libico Muammar Gheddafi. Ziad Takieddine ha ripetuto la sua dichiarazione due mesi dopo davanti ai magistrati inquirenti. 

Sarkozy è sospettato di avere pagato Takieddine per convincerlo a ritirare le accuse, e quindi incriminato in questo caso all'inizio di ottobre per «occultamento di subornazione di testimone» e «associazione a delinquere finalizzata alla preparazione di frodi processuali in banda organizzata».
L’inchiesta avrebbe appurato dei versamenti all’entourage di Ziad Takieddine in Libano, e anche la promessa – mai mantenuta - di un pagamento di 3-4 milioni di euro a lui direttamente. 

Carla Bruni-Sarkozy avrebbe cancellato tutti i messaggi scambiati su Signal con Mimi Marchand quando quest’ultima è stata messa sotto indagine, e nell’ottobre 2020 sarebbe intervenuta presso uno degli agenti che si occupano della sua sicurezza per fare avere rapidamente a Mimi Marchand un test Covid in modo che potesse partire per Beirut, incontrare Ziad Takieddine e condurre in porto l’operazione “Salvare Sarko”. 

Carla Bruni-Sarkozy ha sempre sostenuto nel modo più deciso la totale innocenza del marito nella varie vicende giudiziarie che lo riguardano, questa compresa.

2 maggio 2024

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