Incidente in volo, Wall Street punisce il titolo Boeing e l’inchiesta si allarga

NEW YORK – Wall Street non perdona: i titoli Boeing Co. sono crollati dell’8,03% in chiusura di seduta, tre giorni dopo l’incidente avvenuto su un Boeing 737 Max 9 della Alaska Airlines, partito venerdì sera da Portland e diretto in California, che ha perso il portellone poco dopo il decollo. Poche ore dopo l’incidente la Federal Aviation Administration, l’agenzia più importante del dipartimento americano dei Trasporti, aveva annunciato la sospensione dei voli per 171 dei 218 Max 9 operativi – inclusi i 65 dell’Alaska Airlines e quelli della United Airlines – fino a che non fossero stati ultimate le ispezioni. Dai primi controlli - ha fatto sapere United Airlines - è emerso che su alcuni suoi Boeing 737 MAX 9, i bulloni delle porte erano avvitati in modo improprio. United ha la più grande flotta di 737 MAX 9, con 79 velivoli, tutti attualmente bloccati a terra.

Secondo il sito FlightAware, ieri mattina il 20% dei voli dell’Alaska risultavano cancellati. La United ne aveva annullati 204, il 7% dei voli in partenza.

Il pezzo staccato dalla fusoliera dell’Alaska Airlines, intanto, è stato ritrovato da un insegnante nel retro della sua casa a Portland, in Oregon. Il blocco era stato risucchiato poco dopo il decollo, creando una voragine nella fusoliera, a quasi cinquemila metri d’altezza e mentre l’apparecchio stava volando a una velocità di settecento chilometri orari. «Sono felice di annunciarvi che abbiamo ritrovato il portellone», ha chiarato Jennifer Homendy, presidente del National Transportation Safety Board, l’agenzia investigativa indipendente del governo che si occupa di incidenti in cui sono coinvolti aerei, navi e treni. L’insegnante, di cui è stato dato solo il nome, Bob, aveva inviato due foto per documentare il ritrovamento. «Ti ringraziamo, Bob – ha aggiunto Homendy – stiamo andando a recuperare il pezzo e cominceremo subito le analisi». Nella stessa zona sono stati trovati due cellulari, forse risucchiati dalla voragine.

Il ritrovamento del portellone potrebbe aiutare a chiarire le cause dell’incidente, che avrebbe potuto avere conseguenze tragiche: a bordo c’erano 171 passeggeri e sei membri d’equipaggio. Danni sono stati registrati in dodici file. Tre bambini piccoli erano pericolosamente seduti sulle gambe dei loro genitori. Secondo la Alaska Airlines solo una persona dell’equipaggio è rimasta leggermente ferita.

Le indagini sono incentrate sulla pressurizzazione e sul funzionamento degli allarmi. All’aereo, entrato in servizio da appena due mesi, era stato proibito già a dicembre di sorvolare l’acqua, in particolare nei lunghi viaggi diretti alle Hawaii, e lo stesso era avvenuto nei due giorni precedenti l’incidente.

Gli esperti dell’agenzia investigativa federale vogliono capire se c’è stato un errore nelle operazioni di chiusura del portellone, ma al momento viene esclusa la presenza di un problema strutturale. A complicare la ricostruzione dei fatti c’è un nuovo dettaglio: la registrazione dei dialoghi in cabina di comando e dei dati di bordo è stata inavvertitamente cancellata. Il sistema di registrazione è andato avanti in automatico, cancellando quello che c’era prima, cosa che avviene ogni due ore. «Purtroppo – ha ammesso Homendy – è una perdita per tutti noi. Le informazioni contenute nella registrazioni sarebbero state importanti, non solo per l’inchiesta, ma per migliorare le condizioni di sicurezza».