
L’Italia un Paese che trema. Il rapporto dell’Ingv: “Nel 2023 un terremoto ogni 30 minuti”
Sono stati 16.307 i terremoti registrati in Italia nel 2023, quasi uno ogni 30 minuti: sono i dati rilasciati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che confermano che i dati del 2023 sono analoghi a quelli identico all'anno precedente.
Delle oltre 16mila scosse dello scorso anno, la più forte è stata registrata al largo della Calabria, di magnitudo Mw 5.2 alle ore 4:41 del primo maggio, mentre la regione con più scosse si magnitudo superiore a 2.0 è stata la Sicilia.
Per il presidente dell'Ingv, Carlo Doglioni, "è fondamentale diffondere la consapevolezza della pericolosità sismica e l'importanza di conoscere sempre più la struttura geologica della nostra nazione, al fine di proteggerci sempre meglio dal rischio sismico".

I terremoti, registrati e localizzati sul territorio italiano e nelle aree limitrofe dalla Rete Sismica Nazionale, sono 44 al giorno, in linea con il 2022.
La tendenza è in calo dal 2019. Fino al 2018 si risentiva infatti della sequenza sismica in Italia centrale, (Amatrice-Norcia-Visso) iniziata il 24 agosto 2016. In quell’anno si arrivò a un picco di 60mila scosse.

Dei 16.307 terremoti registrati nel 2023, solo 2.018 sono stati di magnitudo pari o superiore a 2.0, 233 hanno avuto una magnitudo compresa tra 3.0 e 3.9, e 26 una magnitudo compresa tra 4.0 e 4.9. Due sono stati gli eventi con magnitudo superiore o uguale a 5.0: quello del primo maggio avvenuto molto in profondità nel Mar Tirreno, al largo della costa calabra, di magnitudo Mw 5.2; l'altro avvenuto il 16 febbraio in prossimità della costa settentrionale della Croazia, di magnitudo Ml 5.1.
La regione più attiva, considerando solo terremoti di magnitudo pari o superiore a 2.0, è stata la Sicilia con 181 eventi mentre la Sardegna si conferma come la regione meno sismica.

Anche nel 2023 sono state registrate numerose sequenze sismiche più o meno lunghe, alcune delle quali attive negli anni precedenti, come quella di Amatrice-Visso-Norcia in Italia centrale, iniziata nell'agosto 2016, con circa 5mila terremoti; c'è poi la sequenza nell'Appennino tosco-romagnolo, con circa 800 terremoti, quella di Umbertide (Umbria), e quella dei Campi Flegrei (Campania) con circa 450 terremoti considerando solo gli eventi di magnitudo maggiore o uguale di 1.0.