Fagioli titolare in Italia-Svizzera: il retroscena. Così è iniziato il suo Europeo dopo la squalifica per le scommesse

diPaolo Tomaselli, inviato a Berlino

Nicolò Fagioli è tornato in campo dopo quasi 8 mesi, ha scontato la squalifica per calcioscommesse e ora Spalletti è pronto a dare al centrocampista bianconero una maglia da titolare per Italia-Svizzera: La partita, quella che può segnare un prima e un dopo nella sua carriera

«Siediti qui, che dobbiamo parlare...». L’Europeo di Nicolò Fagioli inizia così, quasi dal nulla, la notte del 14 maggio scorso, vigilia della finale di Coppa Italia fra la sua Juve e l’Atalanta, in un hotel di Roma. Il regista bianconero è ancora squalificato per la vicenda delle scommesse. Luciano Spalletti è nello stesso albergo e mentre il giocatore sta per andare a letto, lo invita a una chiacchierata, di calcio e di vita, che un mese e mezzo dopo può essere considerata come il primo allenamento azzurro di Nicolò. Che oggi, in una partita senza paracadute, sarà titolare per la prima volta in una partita ufficiale, dopo il debutto dal primo minuto in amichevole con la Bosnia, il giorno prima di decollare per la Germania.

Adesso però non è il momento di guardare indietro. E non è solo una metafora, perché la squalifica è alle spalle e la ludopatia una bestia da tenere a bada ogni giorno. È un richiamo concreto, perché in regia c’è da giocare il pallone più in verticale. C’è da alzare il ritmo. Certo, «Fagiolino» da ottobre a oggi ha giocato titolare appena due volte, 79’ col Monza e ’65 con la Bosnia. E una partita intera non la completa dal 14 maggio 2023, Juve-Cremonese. Questo non vuol dire che non possa incidere, non solo «perché i dati dicono che si è sempre allenato» come ha spiegato il c.t., ma soprattutto per quello che i dati non raccontano: Nicolò sa che questa per lui è La partita, quella che può segnare un prima e un dopo nella sua carriera, frenata dal vizio del gioco e dai sette mesi di squalifica.

Una linea d’ombra da oltrepassare, nella giungla del centrocampo assieme ai compagni con più esperienza, ovviamente. Ma in fin dei conti da solo con sé stesso, lasciando perdere i riferimenti Pablito eroe Mundial dopo due anni di squalifica e pure i paragoni ingombranti con Pirlo di cui Fagioli porta sulle spalle lo stesso numero di maglia (il 21) del mondiale tedesco. Tutto questo e tutto il resto — la patologia, i debiti, le minacce, la squalifica-liberazione, la rieducazione nelle scuole — oggi non contano. C’è solo il campo. E c’è il pallone: da lui, Nicolò sa come farsi amare.

29 giugno 2024 ( modifica il 29 giugno 2024 | 06:43)

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