Chi ha paura di Donald Trump? Il film ‘The apprentice’ dopo Cannes non ha ancora trovato un distributore Usa. E l’ex presidente è furioso

Sembra un paradosso. Il film americano sul giovane Donald Trump non ha ancora trovato un distributore a due settimane dalla presentazione al festival di Cannes dove era in concorso. In Italia invece The apprentice (l’apprendista) di Ali Abbasi è già stato venduto e sarà distribuito da Bim Film nella prossima stagione.


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Chi ha paura dell’ex presidente, nuovamente candidato, appena condannato con una sentenza che non è ancora chiaro se lo indebolirà oppure no? È la domanda che si pone Variety. Che sostiene che “ci sono diversi potenziali acquirenti tra i distributori cinematografici in sala e le piattaforme e che nuove offerte continuano ad arrivare però nessun contratto è stato chiuso” e sembra che nessuna grande compagnia di distribuzione si stia concretamente impegnando.

Il film del regista iraniano (Border, Holy spider) è un biopic che racconta l’ascesa del futuro presidente quando era ancora un giovane imprenditore emergente, schiacciato dalla figura di un padre opprimente e un fratello tormentato. Incarnato dal talentuoso e camaleontico Sebastian Stan (capace di passare dall’universo Marvel al Tommy Lee dei Mötley Crüe nella serie Pam e Tommy), il giovane Trump è un arrivista senza scrupoli, istruito da un avvocato ugualmente spregiudicato, Roy Cohn (interpretato da un sempre magistrale Jeremy Strong – Succession). Il film segue il percorso del giovane imprenditore nella New York degli anni Ottanta dove mette in piedi il suo impero.

Ali Abbasi e Sebastian Stan a Canens
Ali Abbasi e Sebastian Stan a Canens (afp)

Nel film si racconta anche il rapporto con la prima moglie Ivana, conosciuta in un locale di New York, corteggiata insistentemente fino a strappargli un sì (previo contratto prematrimoniale), poi la relazione (dopo la nascita dei figli) che va in crisi, lui – che nel frattempo ha cominciato diete drastiche, interventi di riduzione dell’addome, trapianti di capelli – che dice di non essere più attratto da lei. Ivana che gli mostra un libro sul “punto G” e Trump che reagisce con una violenza sessuale. Al di là del resto, dell’immagine poco lusinghiera dell’uomo nei confronti dei familiari, degli amici e nemici, c’è questa sequenza che ha fatto infuriare il candidato alla Presidenza e minacciato di andare per le vie legale contro il film. La ricostruzione di quel momento è frutto di un racconto della stessa donna durante il processo del divorzio, salvo poi ritrattare. Abbasi su questa scena ha dichiarato: “Questa cosa è molto nota. Questo incidente, Ivana Trump lo ha descritto durante la deposizione, sotto giuramento. L’abbiamo inserita per mostrare come Trump prenda mano a mano le distanze da quelle relazioni umane che lo definiscono e che lo tengono sotto controllo come essere umano”.