UDINE — La gravità si è percepita subito: i giocatori della panchina della Roma sono entrati in campo di corsa, Spinazzola con le mani in faccia, e si sono rivolti alla curva dell’Udinese per chiedere di non suonare i tamburi: i medici che stavano usando il defibrillatore avevano bisogno di sentire se Evan Ndicka fosse in grado di rispondere. Il difensore non si è mosso. Dopo essersi accasciato al suolo toccandosi il cuore è rimasto immobile in barella.
Ndicka col pollice alzato
Portato via con mezza squadra che gli correva dietro, chi con le mani tra i capelli, chi cerca di parlargli, Ndicka ha fatto un cenno con il pollice verso la tribuna, un segno per chi è a casa. Dice allo staff: mi sento bene. La partita, iniziata con il ricordo di Piermario Morosini, morto esattamente 12 anni fa, per un malore in campo, è stata sospesa. Secondo le prime informazioni, non è da escludere l’ipotesi dell’infarto. Ndicka è stato trasportato al Santa Maria della Misericordia, ospedale di Udine, con codice giallo. Dopo aver fatto il primo elettrocardiogramma allo stadio, dal risultato anomalo e preoccupante.
Malore per Ndicka, cosa è successo
Nel frattempo Mancini è corso nello spogliatoio con l’allenatore della Roma De Rossi che prima ha parlato con l’arbitro Pairetto, poi con il tecnico dei friulani Cioffi: “Voglio sapere come sta prima di decidere se riprendere la partita”. L’arbitro gli ha concesso due minuti per andare negli spogliatoi e quando è tornato il tecnico romanista gli ha chiesto di sospendere la partita: “Sta bene, ma davanti a questo i ragazzi non ce la fanno a giocare, preferisco interrompere”. L’arbitro era disposto ad attendere anche altro tempo e l’allenatore dell’Udinese era d’accordo, ma i giocatori non se la sono sentita di rientrare in campo. La partita, interrotta al 71’, è stata sospesa all’83’: si dovranno giocare 7 minuti, più 12 di recupero più l'eventuale recupero dei 7 minuti che ancora si devono giocare. Di udinese-Roma 1-1, quindi, si dovranno giocare almeno altri 19 minuti.