Pd in conclave a Gubbio. La sfida di Schlein parte in stile prodiano

ROMA — Un conclave del Pd. Come ai tempi di Romano Prodi. A porte chiuse. A Gubbio, dal pomeriggio del 18 gennaio fino all’ora di pranzo del 19. Addirittura nello stesso albergo, il Park hotel dei Cappuccini, dove per anni si è tenuta la scuola di formazione politica di Forza Italia. Ci sarà ovviamente Elly Schlein. L’attesa è massima, perché due giorni di clausura nell’eremo umbro potrebbero servire a svelare le intenzioni della leader: pressata dal gruppo dirigente - diviso sull’opportunità di una sua candidatura come capolista alle Europee - potrebbe svelare se intende scendere in campo per l’Europarlamento. Da lì, insomma, potrebbe partire la sfida a Giorgia Meloni. A maggior ragione perché la premier adesso tentenna, spiazzata da Matteo Salvini. Bruciarla sul tempo potrebbe tentare la segretaria dem.

A lanciare l’idea di un incontro è la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga. La prima mail, a dire il vero, è datata sette dicembre. Un alert a cui ha fatto seguito nelle ultime ore un’altra comunicazione del gruppo, utile anche a definire i dettagli logistici del conclave. I deputati potranno raggiungere Gubbio con le proprie auto, ma anche con appositi bus organizzati dal Pd. Alcuni partiranno da Roma, altri da Firenze.

Non è un momento facile per il Pd. I sondaggi registrano poche oscillazioni. L’occasione servirà dunque anche a fare squadra, almeno nelle intenzioni della segreteria. Non a caso, la richiesta è di massima partecipazione: «Ti prego di bloccare in agenda le date - si legge nell’invito - e di segnalare eventuali assenze». Ma quello che davvero conta è il significato politico dell’operazione.

Non è facile per Schlein sottrarsi alla candidatura alle Europee. Lei è tentata, glielo chiedono soprattutto i suoi fedelissimi, in queste ore. Altri invece frenano: uno è Stefano Bonaccini, secondo il quale sarebbe meglio evitare di essere capolista in tutte e cinque le circoscrizioni. Resistenze sono arrivate dalle donne del partito,perché la regola dell’alternanza di genere in lista potrebbe penalizzarle. E ancora, dubbi sono stati sollevati anche da dirigenti di peso come Peppe Provenzano e Andrea Orlando. E poi, in molti segnalano un rischio: una sfida con Meloni imporrebbe un duello a due, che secondo i sondaggi non sorriderebbe alla segretaria dem.

Di certo, a Gubbio si parlerà di Europee. E della sfida a Meloni. «Di concerto con l’ufficio di Presidenza del Gruppo – si legge infatti nella missiva di Braga - ho deciso di dare seguito al progetto di due giornate di approfondimento sull’agenda politica dei prossimi mesi e in vista delle Europee». Il focus sarà dunque sulla strategia per le elezioni di giugno. Ma anche, elemento da non trascurare, la definizione degli obiettivi politici per contrastare la destra in Parlamento e nel Paese. «L’idea – si legge ancora - è quella di una forma seminariale con ospiti e specialisti esterni e momenti di confronto. L’appuntamento si intente “a porte chiuse” e riservato alle sole deputate e ai soli deputati che saranno ospiti del gruppo».

Il conclave, si sa, evoca esperienze del passato. Il primo fu Massimo D’Alema, nel 1995: un fine settimana nella certosa di Pontignano. Ma anche Pier Luigi Bersani nel 2010 ed Enrico Letta nel 2013. Una tradizione,a sinistra. I più celebri restano gli appuntamenti organizzati da Romano Prodi: il primo nel 1997 nel Castello medievale di Gargonza, con ospiti del calibro di Umberto Eco. Servì a stilare le “Dieci idee per l’Ulivo”. Poi il Professore fece il bis nel 2006 in Umbria, quindi il tris nel 2007 nella Reggia di Caserta, con un governo già in difficoltà. E d’altra parte, a questo servono spesso i conclavi: a provare a sciogliere lontani dalla capitale nodi che a Roma sembrano inestricabili. E che spesso, va detto, restano tali.