La protesta dei trattori arriva a Roma: «Tasse troppo alte, adesso dateci più aiuti»
ROMA - Roma e Sanremo. I trattori avanzano e non intendono fermarsi. «Il popolo è con noi», dice Danilo Calvani leader del movimento «Cra - Agricoltori traditi», già guida dei Forconi tra il 2011 e il 2012, che promette di portare la protesta del nuovo movimento degli agricoltori italiani fin dentro la Capitale giovedì, quando «migliaia di trattori porteranno nella città sede del governo le loro ragioni: sarà una grande mobilitazione».
Stasera a Sanremo
Ma già stasera una rappresentanza potrebbe salire sul palco di Sanremo, alla prima serata del Festival, d’altronde lo stesso presentatore Amadeus si è detto «pronto ad aprire le porte della protesta agli agricoltori», mentre Fiorello attende i trattori: «Sarebbe bene che arrivassero, perché Sanremo è un palcoscenico importante, e una mucca sul palco dell’Ariston sarebbe bellissima». Ma la Rai frena sull’arrivo dei trattori.
Presidi e cortei
Intanto, dalla Toscana all’Abruzzo, dalla Lombardia alla Campania, dal Piemonte alla Sardegna, dalle Marche all’Emilia al Salento, la protesta del mondo agricolo italiano continua. Presidi e cortei di trattori vanno avanti su strade e autostrade in tutta la penisola, con blocchi, striscioni e azioni dimostrative. E la richiesta resta quella di farsi ascoltare dal governo e avere «risposte concrete» per permettere al settore agricolo «di occupare un ruolo centrale nell’economia del Paese». Sono contro le regole europee che «uccidono l’agricoltura», ma invocano anche meno tasse e più aiuti.
La Cia Agricoltori italiani chiede un incontro urgente con il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida «per individuare tutte le misure da mettere in campo». Come gli sgravi fiscali, a partire dall’Irpef sui redditi agricoli, l’esonero contributivo per gli agricoltori e quello per gli under 40, il credito d’imposta per l’acquisto di gasolio, il rifinanziamento del Fondo più impresa. E all’Europa, regole più semplici sui pagamenti per la Pac e garantire agli agricoltori le sostenibilità economica delle loro aziende.
La ricerca di soluzioni
Da parte sua, la politica sta cercando soluzioni. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si dice pronta a incontrare gli agricoltori, ma ribadisce anche di «aver fatto il massimo possibile». Mentre maggioranza e opposizioni promettono emendamenti ad hoc da presentare al decreto Milleproroghe all’esame alla Camera, tra i quali quello di prorogare almeno di un anno l’esenzione dell’Irpef sui redditi dominicali e agrari. Il nodo restano sempre le risorse. Ma se da Fratelli d’Italia «la protesta degli agricoltori non è antigovernativa» (Fabio Rampelli, Fdi), le opposizioni attaccano. Per il Pd, «il governo finora ha ignorato il settore», per il M5S l’esecutivo «peggiora le condizioni degli agricoltori». Carlo Calenda (Azione) invita «a vigilare sul costo di produzione».
A Strasburgo
Anche a Strasburgo, stamattina sono attesi trattori e manifestanti in presidio al Parlamento europeo. Mentre a Bruxelles, la Commissione europea, in vista del nuovo Consiglio Agrifish del 26 febbraio sta rivalutando i target per il 2040 sui tagli delle emissioni di gas serra per l’agricoltura. Una prima bozza di comunicazione sul clima prevedeva una riduzione delle emissioni rispetto ai livelli del 2015 di almeno il 30% entro il 2040. Ma nella bozza che verrà presentata oggi le cifre per il settore agricolo sono state cancellate. Il documento della Commissione sarà dunque una raccomandazione generica rinviando ogni decisione alla nuova Commissione.
E da Bruxelles la Lega attacca le «regole sbagliate» della Ue «che stanno creando danni enormi» e il capo delegazione al Parlamento europeo Marco Campomenosi attacca la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen: «In un mondo normale avrebbe chiesto scusa e si sarebbe dimessa, o almeno avrebbe fatto una doverosa autocritica».
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