Addio a Meloni, gli spagnoli di Vox con gli «orbaniani» E Ursula vedrà Ecr
L’olandese Wilders fa la stessa scelta e lascia Id
Von der Leyen incontrerà anche i Verdi
Mentre il premier ungherese Viktor Orbán era a Mosca dal presidente Vladimir Putin, facendo infuriare l’Unione, il suo direttore politico Balász Orbán (nessuna parentela) era a Madrid dal leader di Vox Santiago Abascal per «un momento storico»: l’annuncio dell’ingresso del partito di estrema destra spagnolo nel gruppo dei Patrioti, che si sta costituendo al Parlamento europeo.
Fino a due giorni fa Vox faceva parte dei Conservatori e riformisti in cui siede Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Mercoledì Hermann Tertsch di Vox era uno dei quattro vicepresidenti che sono stati nominati durante la riunione costitutiva del gruppo che si era tenuta a Brucoli in Sicilia. Vox ha ringraziato i conservatori e «soprattutto» Fratelli d’Italia e la premier Meloni per la «stretta collaborazione» avuta nella scorsa legislatura. Per il copresidente dell’Ecr, Nicola Procaccini, l’addio di Vox non segna la fine della relazione: «Anche se apparterremo a gruppi parlamentari diversi — ha scritto in un post — sono certo che ci ritroveremo spesso fianco a fianco anche nel corso della prossima legislatura».
I Conservatori rimangono per ora il terzo gruppo dell’emiciclo, anche se perdendo i 6 spagnoli, scendono a 78 deputati. Ora rischiano di essere superati proprio dai «Patrioti per l’Europa». L’alleanza ha già raggiunto 38 membri di sei Paesi a meno di una settimana dalla presentazione a Vienna da parte di Orbán — impegnato a trovare una casa per i suoi 11 deputati di Fidesz — insieme al leader dell’estrema destra austriaca Kickl (Fpö, 6 deputati) e all’ex premier ceco Babiš (Ano, 7 deputati). Quasi subito si è fatto avanti il portoghese Chega, con due deputati. Ieri è stata la volta di Vox, seguito a ruota dai sei olandesi del Pvv di Geert Wilders, che hanno deciso di abbandonare l’Identità e democrazia (Id). Per la costituzione di un gruppo al Parlamento europeo servono almeno 23 deputati di sette Paesi. Ma non dovrebbe essere difficile trovare nuovi iscritti, a partire dalla Lega, che ora siede nell’Id. «Stiamo seriamente prendendo in considerazione la possibilità di farne parte», ha commentato ieri il leader del Carroccio Salvini, rispondendo a distanza al ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Tajani, che riferendosi ai Patrioti ha detto che «è un gruppo ininfluente perché nessuno vuole poi discutere con loro».
I Patrioti, così come Id nella precedente legislatura, rischiano di vedersi applicato il cordone sanitario da parte degli altri gruppi. Id ha in programma per lunedì la propria riunione costitutiva e il gruppo potrebbe decidere di sciogliersi. Determinante sarà la decisione del Rassemblement national di Le Pen, che conta 30 deputati e che ora è concentrato sul secondo turno delle elezioni francesi di domani.
Il cambio in corsa di Vox si fa notare, tanto più se si pensa al sodalizio politico con Meloni, che nel 2021 proprio a una convention del partito spagnolo aveva pronunciato la frase poi diventata celebre «sono Giorgia, sono una madre, sono cristiana». Il 19 maggio scorso Abascal aveva organizzato con l’Ecr a Madrid la convention delle destre, dove Orbán aveva rilanciato il suo slogan preferito: «Noi patrioti dobbiamo occupare Bruxelles». Detto fatto (o quasi). Ora c’è chi ritiene che anche il Pis polacco potrebbe avere un ripensamento e lasciare l’Ecr. Questo potrebbe facilitare il dialogo con il Ppe. Intanto mercoledì pomeriggio von der Leyen vedrà di nuovo i Verdi e in settimana gli altri gruppi tranne Id e Sinistra nel tentativo di mettere in sicurezza la sua rielezione alla guida della Commissione.
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