Tennis, il rovescio a una mano non c’è più: da Federer a Sinner

Nastase fu il primo. 23 agosto 1973. Calda e croccante, dall’elaborazione di un algoritmo esce la prima classifica computerizzata della storia del tennis. Addio pareri degli esperti, bye bye soloni del giornalismo anglosassone. Il computer decide che il rumeno Ilie Nastase debba stare in cima a una lista di 186 tennisti. A seguire Manuel Orantes, Stan Smith, Arthur Ashe, Rod Laver, Ken Rosewall, John Newcombe, ottavo Adriano Panatta, poi Tom Okker e decimo Jimmy Connors. L’elenco � sfornato da un computer della Trw, una compagnia aerospaziale che produceva anche cervelloni elettronici, e non a caso prevede che nove su dieci dei migliori giocatori dell’orbe terracqueo, incluso il ciuffo di Panatta che tre anni dopo avrebbe rivoluzionato il tennis italiano con il triplete Roma-Parigi-Davis, giochino il rovescio a una mano. Tutti, cio�, tranne Jimmy Connors, che del rovescio bimane avrebbe fatto un’autostrada per il successo.