Nel Risiko della West Bank i coloni sono avanzati (ancora) coperti dal rumore della guerra

di Francesco Battistini

Tanti gli avamposti negli ultimi 3 mesi e con il placito della destra al governo nel 2023 le case sono quadruplicate. La denuncia della ong Peace Now: �Stiamo assistendo a un aumento senza precedenti�

Nel Risiko della West Bank i coloni sono avanzati (ancora) coperti dal rumore della guerra

Lavori di costruzione nell’insediamento di Tzofim (Afp)

DAL NOSTRO INVIATO — BATTIR (CISGIORDANIA)
Un camion, una tenda verde, quattro putrelle. E guai a chi s’avvicina. Al colono Yehuda e ai suoi � bastato poco, due settimane fa, per ripiantare bandiera la seconda volta. �Sono arrivati la vigilia di Natale — memorizza Abu Bashar, un vecchio contadino arabo cristiano —, com’erano gi� arrivati a Natale nel 2018. Quella volta, l’esercito li aveva mandati via. Ma adesso l’esercito sta tutto a Gaza, e loro ne hanno approfittato…�. Qualche ora, e il 25 dicembre l’avamposto di Battir era gi� stato preso: sulla collina che controlla l’asfalto verso Gerusalemme, tra le vigne e i muri a secco che l’Unesco dichiar� patrimonio culturale e ora sono patrimonio dei coloni.

�Battir � solo uno dei nove casi di questi tre mesi�, dice un attivista dell’ong Peace Now: �Dal 7 ottobre, stiamo assistendo a un aumento senza precedenti dei settlement in Cisgiordania. Avamposti, strade, recinzioni, posti di blocco…�. Lo mostra �l’orologio degli insediamenti�, il database che dal 1978 i pacifisti aggiornano ogni minuto. 156 colonie illegali, un centinaio d’avamposti illegalissimi, 670 mila abusivi. E alla fine del 2023, se confrontate all’anno precedente, le nuove bandiere israeliane piantate sulla terra palestinese sono state il 300 per cento in pi�.

La �fetta� e i �buchi�

Un record. �Un’altra fetta di emmental�, per dirla con John Kerry che una volta, per spiegare la situazione, ricorse all’immagine del groviera. Fu il Natale di sette anni fa: l’allora segretario di Stato americano era ormai in uscita, chiuse una cena di gala, prese la parola al momento del formaggio, brind� a un felice Channukkah coi molti ebrei presenti e fece il famoso discorso dell’emmental: le colonie israeliane, disse, fanno somigliare sempre pi� i Territori palestinesi a �un formaggio svizzero coi buchi�.

Kerry guard� una mappa: �Il 60 per cento della Cisgiordania, conosciuta come Area C, in gran parte dovrebbe essere trasferita sotto il controllo palestinese. Lo si decise molto tempo fa, in base agli Accordi di Oslo. Ma oggi questa terra � per lo pi� vietata allo sviluppo palestinese�. Cerchiamo dunque �d’essere chiari�, aggiunse, finalmente alleggerito dagli obblighi diplomatici: �L’espansione degli insediamenti non ha nulla a che fare con la sicurezza d’Israele�. Sette anni dopo, ci son pi� buchi che formaggio.

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La nuova geografia

L’Area C � quella parte di Palestina sotto totale controllo, militare e amministrativo, d’Israele. E mai come in questo periodo di bombardamenti sulla Striscia, accusano i monitor internazionali, il governo Netanyahu ha lasciato fare: sono sorti nove campi e sono state costruite 18 strade illegali che collegano gli avamposti.

Asael, Amihai, Givat Haktora, Or Meir, Sde Yonatan, Yachish Zion: la nuova geografia dei coloni � spesso un ritorno a insediamenti, come Battir, che erano gi� stati smantellati. I settler sono ricomparsi anche ad Amona, da dov’erano stati cacciati nel 2017 per sentenza d’un tribunale civile israeliano: il giudice aveva disposto anche un risarcimento finanziario e una nuova risistemazione, in cambio della demolizione, ma il luogo � diventato una bandiera dell’estrema destra di governo — Amona richiama la memoria del quindicesimo re di Giuda — e insomma andava riconquistato.

Trazione ultraortodossa

Oggi, nemmeno un colono su tre � laico: sono gli ultraortodossi e i sionisti religiosi a piazzare le pedine nel Risiko della West Bank, col consenso dei soldati israeliani che si voltano dall’altra parte. �Il permissivo contesto militare e politico dell’Area C — commentano i pacifisti – consente costruzioni sconsiderate e accaparramenti di terre quasi incontrollati. Il risultato non � solo un danno fisico ai palestinesi e alle loro terre, ma anche un significativo cambiamento politico in Cisgiordania�. Per esempio, la vecchia Huwara Road: � sempre servita a collegare un milione di palestinesi di Nablus, ma con la guerra � stata chiusa e la nuova bretella viene praticamente usata solo dai coloni. �Invece di sgomberare gli insediamenti, gli costruiscono intorno pure le tangenziali�.

L’ultima protesta

Lo scorso febbraio, quando ci fu un attentato a Gerusalemme e vennero uccisi tre israeliani, Netanyahu reag� annunciando la regolarizzazione di molti outpost in Cisgiordania, fino a quel momento considerati illegali anche dal suo governo. Fu l’ultima volta, prima del massacro di Hamas nei kibbutz, che Onu, Usa e Ue protestarono un po’ pi� forte del solito.

Poi cal� il silenzio e arriv� la guerra: l’occasione per far girare di nuovo le betoniere, accusa l’Autorit� palestinese, e arrivare alle 13 mila nuove case per i coloni, il 300 per cento in pi�. �La tragedia di Gaza ha messo in ombra queste storie�, dice Jamal Al Ziadi, che fu portavoce del premier palestinese Salam Fayyad, l’uomo indicato da Usa e Israele per governare il dopoguerra: �Ma una pace vera non pu� dimenticarsi di quest’altra parte della storia�.


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6 gennaio 2024 (modifica il 6 gennaio 2024 | 23:08)

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