

Ma quanto è ghiotta questa patacca di notizia: Olena Zelenska, la moglie del presidente ucraino, annoiandosi a Parigi durante le commemorazioni per il D-Day ne avrebbe approfittato per ordinare una Bugatti Tourbillon da 4,5 milioni di euro, pagandola con i fondi americani concessi per la difesa di Kiev. È una notizia falsa come la banconota da mille euro, eppure fa il giro dei social alla velocità di un razzo.
Colpire la moglie per affondare il marito? Non solo: stavolta l’obiettivo principale non è screditare il governo ucraino. Secondo un’inchiesta del programma Bbc-Verify la mira è puntata verso gli elettori americani e britannici: ecco, guardate che fine fanno i soldi spesi per aiutare Kiev e ricordatevene, quando vi chiudete nell’urna a votare. In mezzo alle elezioni britanniche e in piena campagna elettorale per la Casa Bianca, il venticello della calunnia spifferato da Mosca mira a insinuare e irrobustire i dubbi degli elettori per fare il gioco dei propri interessi.
Nove mesi fa ci avevano provato coi gioielli: “Olena Zelenska spende 1,1 milioni di dollari in gioielli Cartier e fa licenziare la commessa”, titolava per esempio il secondo quotidiano nigeriano, The Nation, pescando un’altra patacca costruita ad arte in Russia per condire la partecipazione del presidente ucraino all’Assemblea generale dell’Onu, e poi spruzzata nel ventilatore dei social: “Mentre Zelensky stava bombardando Washington nel tentativo urgente di rafforzare il sostegno all'Ucraina, sua moglie Olena Zelenska è stata avvistata sulla Fifth Avenue a New York”, scriveva The Nation insieme a decine di altri media catturati all’amo, più o meno consapevolmente, dalla fabbrica della disinformazione russa.
La Bugatti di lady Olena è l’ultima straordinaria bufala somministrata ai social con effetto dirompente. Aveva tutti gli elementi per essere virale e lo è diventata. Ma il lavoro di verifica e di inchiesta della Bbc hanno svelato che dietro l’operazione c’è una macchina del fango sempre più evoluta: siti web che si spacciano per giornali locali americani per diffondere notizie false con l'obiettivo di influenzare le elezioni statunitensi, usando in copertura cittadini americani come John Mark Dougan, un ex agente di polizia della Florida ed ex Marine trasferitosi a Mosca.
La storia falsa sull’acquisto della Bugatti con i fondi destinati agli aiuti militari americani “è apparsa su un oscuro sito web francese pochi giorni fa ed è stata rapidamente smentita”, spiega Bbc. Nel documento allegato per mostrare il presunto “ordine” c’erano errori di grammatica che assomigliano a quelli delle email farlocche che ci arrivano da finte banche e corrieri tentando di carpirci denaro. La stessa Bugatti ha smentito la “fake news”, minacciando azioni legali. Ma il danno ormai era fatto: la bugia continua a correre e si diffonde, autonutrendosi e buggerandoci. Tasto condividi e ‘click’, milioni di persone in tutto il mondo leggono e s’indignano per Lady Ucraina sulla Bugatti che non c’è.
Bbc-Verify sostiene che il cannone della disinformazione ora è puntato verso gli elettori americani. Le storie false sono progettate per seminare sfiducia e per dividere, toccando temi sensibili come la corruzione ucraina e le spese degli aiuti americani. L’intelligenza artificiale genera migliaia di articoli su siti web che di americano hanno solo il nome, come “The Houston Post” o “DC Weekly”. Rielaborano notizie reali con un taglio conservatore e non ostile alla Russia, attribuendole a giornalisti inventati con nomi e foto falsi. “Una foto della scrittrice di best-seller Judy Batalion è stata utilizzata in numerosi articoli sul DC Weekly” firmati da una certa Jessica Devlin. “Forse hanno preso la foto dal mio Linkedin”, dice la scrittrice confermando a Bbc di non avere nulla a che fare con il sito e con Jessica Devlin. A volte lo zampino del manipolatore è rimasto in rete come prova. In alcune storie hanno dimenticato di rimuovere le istruzioni date ai motori di intelligenza artificiale per generare le notizie: “Si prega di riscrivere questo articolo assumendo una posizione conservatrice”.
Un’altra storia del DC Weekly secondo cui “i funzionari ucraini avrebbero acquistato yacht con aiuti militari statunitensi – scrive Bbc - è stata ripresa da diversi membri del Congresso tra cui il senatore JD Vance, uno dei pochi politici menzionati come potenziale candidato a vicepresidente per Donald Trump”. Una notizia falsa “pubblicata sul sito The Houston Post – continua Bbc - ha affermato che l’Fbi ha intercettato illegalmente il resort in Florida di Trump. Ha giocato a favore delle accuse di Trump secondo cui il sistema legale è ingiustamente schierato contro di lui, ed è in atto una cospirazione per ostacolare la sua campagna mentre i suoi avversari usano trucchi sporchi per indebolirlo. Lo stesso Trump ha accusato l’Fbi di spiare le sue conversazioni”.
Secondo i ricercatori Microsoft “l’operazione mira a diffondere notizie sulla politica del Regno Unito, con un occhio di riguardo alle elezioni generali di giovedì, e sulle Olimpiadi di Parigi. Una falsa notizia, apparsa sul sito web London Crier, sosteneva che Zelensky avesse acquistato una villa di proprietà del re Carlo III a un prezzo stracciato. È stata letta da centinaia di migliaia di utenti su X e condivisa da un account ufficiale dell’ambasciata russa”.
Nulla di nuovo sotto il sole di Mosca: negli ultimi anni ci sono stati numerosi casi documentati in cui la Russia ha cercato di influenzare le elezioni nei Paesi occidentali. Uno dei più noti è l'interferenza nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2016 per danneggiare la candidata democratica Hillary Clinton e favorire Trump. Un'indagine del Fbi ha portato all’incriminazione di 12 ufficiali dell’intelligence militare russa accusati di aver hackerato i computer del Comitato nazionale democratico rubando e diffondendo email.
In Europa, la Russia ha adottato tattiche simili in diversi Paesi. Nel referendum sull'indipendenza della Scozia del 2014, account pro-Russia hanno diffuso storie di presunti brogli elettorali. Nel 2015 il Parlamento tedesco è stato vittima di un attacco cibernetico collegato a hacker russi in vista delle elezioni federali. Nel referendum del 2016 sulla Brexit hanno diffuso notizie false e esagerate sui costi e benefici dell’adesione alla Ue. In Francia il Front National della candidata di estrema destra Marine Le Pen ha ricevuto un prestito significativo da una banca vicina al Cremlino per finanziare la sua campagna del 2017, e i media russi hanno diffuso storie false per danneggiare contemporaneamente Macron, visto come meno favorevole al Cremlino, inventando un suo coinvolgimento in attività illegali.
L’eco delle bufale nasce a Mosca e prima o poi torna a casa come verità assoluta: “Le persone in Russia citano regolarmente e promuovono queste narrazioni attraverso la tv di Stato russa, i funzionari e gli influencer del Cremlino. C’è una nuova storia che proviene da questa rete quasi ogni settimana”, ha detto a Bbc McKenzie Sadeghi, redattore di Newsguard per l'intelligenza artificiale e l'influenza straniera.
Più passano gli anni, più migliorano le tecniche: l’uso di account falsi sui social media con profili che sembrano autentici per aumentare la credibilità; la creazione di siti web che scimmiottano quelli di quotidiani legittimi diffondendo contenuti falsi o distorti ben camuffati in mezzo a notizie “normali”. L’uso di immagini o video manipolati per creare storie convincenti ma false; l’uso di tecniche “Seo” e altre strategie digitali per spingere le notizie false in vetta ai risultati dei motori di ricerca in modo che siano poi condivise da utenti reali sui loro social media.
Non c’è dubbio che la Russia sarà coinvolta nelle elezioni Usa del 2024, conferma a Bbc Chris Krebs, il direttore dell’Agenzia per la sicurezza informatica Usa che fu incaricato di garantire l’integrità delle Presidenziali del 2020: “Li stiamo già vedendo entrare nella mischia. Spingono sui punti controversi nella politica americana”.