Los Angeles salva la villa di Marilyn Monroe dai milionari che volevano demolirla
La casa è l’unica che la diva comprò in vita. La decisione presa dal municipio dopo due casi analoghi
L’indirizzo è 12305 Fifth Helena Drive, Brentwood, Los Angeles. Una villetta di stucco bianco a un piano nello stile da hacienda di una California che non c’è più, i pavimenti di terracotta e le maioliche colorate, nascosta al mondo in fondo a un tortuoso cul de sac, la prima e unica casa che Marilyn Monroe abbia mai comprato nella sua breve vita senza fissa dimora.
Il rifugio dopo la fine del matrimonio con Arthur Miller e il ritorno a Los Angeles, la casa del triste crepuscolo nella quale visse soltanto pochi mesi — la lavorazione di un film destinato a restare incompiuto, Something’s Got to Give, una commedia con Dean Martin del quale restano 37 minuti per la Storia e i cinéphiles — è anche la casa dove morì sessantadue anni fa, overdose di sonniferi, accidentale o forse no. 12305 Fifth Helena Drive stava per essere rasa al suolo dai nuovi proprietari ansiosi di liberarsi di quel fantasma biondo così ingombrante, niente di strano in una città che senza remore demolisce il suo passato — vedi C’era una volta Hollywood di Quentin Tarantino — ma a volte ha dei momenti di lucidità. Come l’altra notte, quando il municipio ha votato 12-0 la mozione per proteggere la casa di Marilyn dalle ruspe: è diventata uno dei rarissimi «landmark» di quella strana città tra il deserto e l’oceano, l’estremo occidente allergico ai monumenti storico-culturali che fanno tanto Europa (non che New York sia molto meglio, in questo senso).
Forse, strana la vita, dobbiamo ringraziare Kanye West, rapper e stilista caduto in disgrazia dopo numerose bizzarrie e alcune imperdonabili uscite filonaziste: su un recente numero del New Yorker c’era, in quattordici terrificanti pagine, un reportage fotografico sulla decisione incomprensibile di West, comprare una casa a Malibu disegnata da Tadao Ando e demolirla, lasciandone soltanto lo scheletro che al momento resta ricoperto di sabbia e ruggine, senza finestre, impressionante atto vandalico del quale non si capisce la ragione. E sempre di recente, sempre a Los Angeles, l’attore Chris Pratt e la moglie Katherine Schwarzenegger (figlia di Arnold) hanno speso 12,5 milioni di dollari per una bellissima casa del modernista ribelle Craig Ellwood, apparsa su numerose riviste di architettura, che hanno immediatamente raso al suolo per costruirvi sopra un villone più vicino al loro gusto.
L’eco mediatica internazionale di questi due casi imbarazzanti non può non aver forzato la mano al consiglio comunale losangeleno: «Abbiamo l’opportunità di fare oggi qualcosa che avrebbe dovuto essere fatto 60 anni fa. Non c’è nessuna persona più iconica di Marilyn Monroe, nessun luogo nella città di Los Angeles più iconico della sua casa a Brentwood», ha detto la consigliera comunale Traci Park poco prima del voto in municipio.
Mandando a monte l’affare per l’ereditiera Brinah Milstein e suo marito, il produttore di reality show Roy Bank, che avevano acquistato la proprietà per 8,35 milioni di dollari per demolirla (vivono lì accanto e volevano espandere la loro abitazione).