Gran Bretagna, scattati i rastrellamenti di immigrati illegali: l'ultimo jolly elettorale per Sunak

diLuigi Ippolito 

Accelerata anti-immigrati (che saranno deportati in Ruanda) in vista dell'appuntamento elettorale per rinnovare buona parte delle autorità locali (incluso il sindaco di Londra) 

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA - Sono scattati in questi giorni i rastrellamenti di immigrati illegali in Gran Bretagna: molti di loro, donne incluse – non si sa quanti in tutto finora – sono già stati arrestati e avviati a centri di detenzione in attesa di essere deportati in Ruanda, in base alla nuova legge entrata in vigore la settimana scorsa. 

Almeno 800 funzionari dell’immigrazione sono coinvolti nell’operazione: ma stamattina sono intanto scattate le prime proteste. Un gruppo di dimostranti, chiamati a raccolta su X, ha circondato un hotel a Peckham, alla periferia di Londra, dove finora erano alloggiati gli immigrati, nel tentativo di impedire la loro rimozione. 

Il governo di Rishi Sunak, dopo un percorso accidentato, è riuscito a ottenere l’approvazione della legge che prevede il possibile arresto di tutti quelli che sono entrati illegalmente in Gran Bretagna dopo il 1° gennaio del 2022: l’obiettivo è spedirli in Ruanda a partire dall’inizio dell’estate, anche se i numeri effettivi di quanti potranno essere deportati su quei voli si prevede che saranno esigui. Londra sostiene che la prospettiva di finire in Africa agirà da deterrente nei confronti di quanti vogliono tentare la traversata della Manica alla volta delle coste inglesi: dall’inizio di quest’anno gli sbarchi sono stati oltre settemila, un record per i primi quattro mesi di un anno. 

Ma già una conseguenza si è verificata, col risultato di aprire una crisi diplomatica con l’Irlanda: molti immigrati, nel timore di finire nella rete delle autorità britanniche, sono scappati in Irlanda attraverso il confine nordirlandese. Il governo di Dublino, allarmato, ha paventato una legislazione di emergenza per rimandarli indietro in Gran Bretagna. Ma Londra non ne vuol sapere: finché la Francia non accetterà di riprendersi gli immigrati che arrivano attraverso la Manica, ha detto Sunak, lui non riaccoglierà quelli fuggiti in Irlanda. In risposta, Dublino ha schierato 100 poliziotti al confine, mentre la temperatura dei rapporti con Londra si surriscalda di ora in ora. 

A Downing Street hanno impresso una accelerazione anti-immigrati anche in vista dell’appuntamento elettorale di oggi: si vota per rinnovare buona parte delle autorità locali, incluso il sindaco di Londra. I sondaggi preannunciano una bruciante disfatta per i conservatori al governo e nel tentativo di arginarla Sunak ha giocato la carta dell’immigrazione, che negli ultimi mesi è tornata fra le tre principali preoccupazioni degli elettori (dopo economia e sanità). 

Ma se le previsioni saranno confermate, si aprirà una fase difficile per il premier: il partito è in fermento e gruppi di congiurati sono pronti a far fuori Sunak per installare un nuovo premier (magari Penny Mordaunt, la “dea con la spada” dell’incoronazione di re Carlo) per andare alle elezioni politiche con la speranza di limitare la preannunciata valanga laburista.

2 maggio 2024

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