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Bomba dell'Isis durante la messa nelle Filippine, la rivendicazione dei terroristi: almeno 4 i morti. Meloni: “Sostenere i cristiani perseguitati”
Una bomba durante la messa della prima domenica d'Avvento: il terrorismo di matrice jihadista torna a colpire i cattolici, stavolta nel sud Filippine, uccidendo quattro persone e ferendone altre 42. L'attentato, compiuto con un ordigno artigianale secondo i primi rilievi, è avvenuto nella palestra dell'Università statale di Mindanao (Msu) a Marawi, la più grande città musulmana del Paese, che nel 2017 fu teatro di una battaglia durata cinque mesi tra forze governative e militanti legati allo Stato islamico. L'attentato di domenica potrebbe essere materialmente compiuto dal gruppo Daulah Islamiyah-Maute, fedele all'Isis dal 2016. E il cosiddetto Stato Islamico ha apertamente rivendicato l'attacco in serata: "I soldati del califfato hanno fatto esplodere un ordigno esplosivo a un grande raduno di cristiani, nella città di Marawi", ha detto il gruppo in un comunicato diffuso sui suoi canali Telegram. Undici membri del gruppo jihadista filippino sono morti in uno scontro con l'esercito filippino venerdì scorso nella vicina città di Datu Hoffer Ampatuan: l'esplosione di domenica potrebbe essere una forma di ritorsione. Il presidente Ferdinand Marcos Jr ha condannato l'attentato definendolo un atto "insensato e atroce", "perpetrato da terroristi stranieri", senza specificare di quale provenienza. "State tranquilli, consegneremo alla giustizia gli autori di questo atto spietato", ha promesso. Le foto condivise sui social media mostravano sedie di plastica capovolte e il pavimento della palestra dell'Msu annerito dopo l'esplosione. Tuttavia, l'edificio non sembra aver subito gravi danni. Le persone portate in un vicino ospedale hanno ricevuto cure principalmente per ferite minori e contusioni. Il governatore provinciale, Mamintal Adiong Jr, ha detto che molti loro sono stati rimandati a casa. Le messe domenicali sono particolarmente affollate in questo periodo in tutte le Filippine in coincidenza con l'inizio dell'Avvento. Quasi l'80% dei 113 milioni di abitanti del Paese sono cattolici e non è raro che le palestre scolastiche e persino i centri commerciali designino aree per la messa domenicale, soprattutto nei luoghi dove non ci sono chiese. Mindanao ospita la minoranza musulmana del Paese e per anni ha sopportato il peso delle rivolte e della violenza estremista. Nel 2012, il governo di Manila e il più grande gruppo ribelle musulmano del paese hanno concordato di creare una regione autonoma a Mindanao e le prime elezioni per l'assemblea regionale si sono svolte nel 2022. Tuttavia, di tanto in tanto divampano sporadiche violenze. Papa Francesco ha espresso stamane il suo dolore per la morte dei fedeli, e sull'attentato a Mindanao è intervenuta anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: "L'ennesimo attentato, probabilmente di matrice jihadista, perpetrato nel corso della celebrazione di una Santa Messa, nella Prima domenica di Avvento, non può passare sotto silenzio. - ha osservato - Il Governo italiano è vicino alla comunità cristiana nelle Filippine, in particolare a quella dell'isola di Mindanao, e denuncia con forza la persecuzione cruenta operata da organizzazioni terroristiche che colpiscono anche tenendo conto del calendario liturgico. La comunità internazionale non resti indifferente, condanni con forza il terrorismo jihadista e sostenga con azioni concrete le minoranze cristiane costrette a vivere nel terrore"