Biden manda altri missili a Kiev: “Putin va fermato”

I soldi stanziati in passato sono finiti, ma il Pentagono ha scoperto di aver risparmiato su alcune forniture precedenti, costate meno del previsto. Così ha recuperato i 300 milioni del nuovo pacchetto, che comprende gli Atacms, missili a lunga gittata che il presidente Zelensky chiedeva da mesi, ma Washington non consegnava per il timore che venissero usati per attaccare il territorio russo, provocando un’escalation. Una prima fornitura di queste armi era stata consegnata a Kiev ad ottobre ed impiegata quasi in segreto. Questa seconda dimostra la volontà di Biden di non indietreggiare, come ha promesso durante il discorso sullo stato dell’Unione di giovedì scorso. In realtà si tratta del modello meno avanzato dei missili, con gittata limitata a 100 miglia. Però possono fare la differenza, perché a seconda di dove vengono posizionati, hanno la capacità di colpire la Crimea e le infrastrutture logistiche russe dietro la prima linea. A luglio, poi, Kiev dovrebbe ricevere i primi caccia F-16 promessi nei mesi scorsi. Sempre troppo poco e in ritardo, ma la scommessa è che queste armi aiutino l’Ucraina a frenare l’offensiva russa, che potrebbe accelerare in primavera, nella speranza che nel frattempo il Congresso sblocchi i 60 miliardi di dollari di aiuti richiesti.