Corea del Sud, il pericolo dei lupi solitari che prendono di mira i leader

di Guido Olimpio

In passato nei Paese ci sono stati altri tre episodi. Ma anche il vicino Giappone � stato teatro di azioni mirate. Le contromisure da adottare per ridurre i rischi

Corea del Sud, il pericolo dei lupi solitari che prendono di mira i leader

L’accoltellamento al leader dell’opposizione sud coreana Lee Jae-myung avviene in un Paese pressato da un vicino minaccioso – il regime di Kim – e non nuovo a esplosioni di violenza dove ad agire sono stati dei �lupi solitari� capaci di procurare danni.

I precedenti

In passato tre precedenti. Nel 2006 Park Geun-hye, esponente di spicco dell’opposizione, � ferita al volto con una lama durante un comizio. L’aggressore, arrestato, spiegher� il suo gesto come una ritorsione per una condanna subita e che lui riteneva ingiusta. � ancora una lama a sfregiare nel 2015 l’ambasciatore americano Mark Lippert durante un evento pubblico a Seul: a colpirlo un estremista nazionalista contrario alle esercitazioni congiunte Sud Corea-Stati Uniti. Un atto definito dalla propaganda della Nord Corea �una punizione meritata inflitta con il coltello della Giustizia�. Due anni fa un anziano armato di martello assale nella capitale Song Young-gil, il predecessore di Lee Jae-myung. Il motivo � di nuovo il no alle manovre militari alleate lungo la penisola contesa. Un intreccio di spinte personali e aspetti internazionali.

La tendenza

Anche il vicino Giappone � stato teatro di azioni mirate. L’ex premier Shinzo Abe � stato assassinato nel 2022 e lo scorso aprile � sfuggito ad un agguato con un ordigno rudimentale il primo ministro Fumio Kishida. Episodi distinti che si sommano a quelli avvenuti in quadranti geografici differenti dove figure rappresentative diventano degli obiettivi. � una tendenza pericolosa con individui determinati nel perseguire, usando la forza, il politico o un personaggio della scena pubblica. E la minaccia si estende perch� non sempre dietro questi gesti vi � un movente ideologico. In alcuni casi � impastato con instabilit� mentale, desiderio di �vendetta�, suggestioni, guai familiari, rabbia. Per questo � difficile intercettare un nemico invisibile che si affida ad armi semplici. Un fucile costruito in casa per l’attentato mortale ad Abe, una trappola esplosiva fai-da-te per Kishida, poi oggetti di uso comune, come il coltello per la frutta.

La sfida

La sfida impone agli apparati di sicurezza l’adozione di contromisure, controlli pi� stretti attorno al VIP, maggiore prevenzione anche quando si ritiene che il rischio sia basso. Non esistono �santuari�, regioni del mondo immuni da sorprese. Ed � interessante sottolineare che, insieme a questi casi, si sono verificati in Asia attacchi di massa che hanno coinvolto semplici cittadini, persone inermi, anziani, non di rado minori. Cina, Thailandia, Giappone e la stessa Sud Corea sono diventate teatro di incursioni condotte da elementi con profili confusi.


Corriere della Sera � anche su Whatsapp. � sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.

2 gennaio 2024 (modifica il 2 gennaio 2024 | 11:32)

- Leggi e commenta